L’eleganza della Grande dea

Per la sua raffinatezza questo bronzetto egizio raffigurante la dea Neith è sempre molto richiesto in prestito per mostre egittologiche ed è attualmente esposto alla mostra “Sotto il cielo di Nut. Egitto divino” a Milano, al Civico Museo Archeologico. Una Mostra dedicata alla folta schiera degli dèi (netjeru), aspetto tra i più caratteristici nella vita degli Egiziani, unanimemente riconoscibile, che continua ad affascinare ed incuriosire ancora oggi.

Non si tratta di una delle dee più note, ma Neith, la Grande, che possedeva attributi guerrieri e domestici, fu considerata la creatrice di tutti gli dei. Nel nostro bronzetto è raffigurata in piedi, nell’atto di camminare, con la corona del Basso Egitto sul capo. Il braccio destro è steso lungo il corpo, la mano chiusa a pugno, in alcuni casi a reggere un segno ankh (la chiave della vita).

Bronzetto della dea egizia Neith, databile al periodo tardo (715-332 a.C.): Sala egizia del Museo d’Antichità Winckelmann di Trieste

Il braccio sinistro invece è leggermente proteso in avanti, anche in questo caso con la mano stretta a pugno: nelle sue immagini dipinte, essa regge un arco o uno scettro oppure anche la spola per tessere (da lei inventata).

La giovane e snella figura indossa una lunga veste aderente, che si intuisce soltanto dallo spazio pieno tra le gambe e dalla linea che forma sulle caviglie, dov’è purtroppo spezzata. I bronzetti raffiguranti Neith furono particolarmente diffusi durante l’Epoca Tarda (715-332 a.C.).

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