Questa sottile lamina in bronzo alta 13 centimetri e spessa meno di 2 millimetri, rinvenuta nel 1907 in Istria, presso Umago, è fittamente incisa con un’iscrizione su entrambi i lati. Il testo in latino riferisce che si tratta del documento militare di congedo di Lucius Vespennius Proculus, un veterano originario di Faenza, che aveva prestato servizio onoratamente nella Decima Coorte Urbana.
In origine il diploma doveva essere formato da due lamine, legate insieme mediante un cordone passante attraverso i due fori laterali. Il documento fu rilasciato nell’anno 194 d.C. a nome dell’imperatore Settimio Severo e concede al soldato il diritto di contrarre un matrimonio legalmente valido anche con una donna priva della cittadinanza romana, affinché possa riconoscere i figli come se fossero nati da due cittadini. Il ritrovamento presso Umago del diploma, che costituiva una copia dell’originale collocato a Roma nel tempio di Augusto nel Foro, potrebbe indicare che il soldato invece di rientrare nella città natia decise di stabilirsi in Istria, dove probabilmente aveva a lungo soggiornato nel corso della sua carriera militare. Il diploma è stato esposto alla mostra “Roma Universalis. L’impero e la dinastia venuta dall’Africa” che, presentata tra 2018 e 2019 a Roma al Colosseo, ha dato rilievo all’ultima grande famiglia imperiale romana: la dinastia dei Severi, di origine africana.