Espositore A
Rilievi del cosiddetto “Ponte di Ronchi”
[ N. inv. 12595, 12594 a-b, 12593 a-b. ]
Tre frammenti di lastra in calcare decorati a bassorilievo con motivi vegetali e mitologici, rinvenuti tra il 1860 e 1870 durante i lavori per la ferrovia presso Ronchi dei Legionari, tra la chiesa di San Lorenzo e le colline di Selz ove erano reimpiegati nell’acquedotto.
Un tempo attribuiti a un ponte che avrebbe attraversato l’Isonzo presso l’attuale Ronchi, i tre blocchi con figure di soggetto marino probabilmente erano parte del dado figurato di un mausoleo funerario simile a quello ricostruito sulla via Iulia Augusta di Aquileia.
Tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C.
1. Primo Frammento | 2. Secondo Frammento | 3. Terzo Frammento |
Primo Frammento
Il primo frammento conserva parte della figura di un tritone che suona la lira. Restano il braccio destro con lo strumento e l’ampia coda con una cresta dorsale che si avvolge in più spire e termina, in alto, con la pinna caudale di forma semilunata.
Secondo Frammento
Il secondo frammento presenta un mostro marino simile al precedente affiancato da un uccello (forse un rapace) di cui sopravvive solo l’ala sinistra e parte della coda.
Terzo Frammento
Il terzo frammento mostra un candelabro con braciere ardente sormontato da un nastro (tenia) a cui è sospesa una brocca rituale (urceus) inclinata per versare.
MONUMENTI DALLA STAZIONE DOGANALE DI AD PIRUM
Le rovine di una fortezza romana si trovano in località Ad Pirum (Selva del Pero / Hrušica, nella Slovenia sud-occidentale), dove si trovava una stazione doganale. Si trattava di una fortezza collinare costruita durante il III secolo d.C. e utilizzata fino alla caduta dell’Impero romano. Sorgeva nella Regio Venetia et Histria lungo il percorso della Via Gemina, che univa Aquileia a Aemona (Lubiana), in una posizione centrale nel sistema di fortificazioni creato per difendere la penisola italiana dalle invasioni orientali.
Espositore B |
4. Base di statua per l’imperatore Giuliano | 5. Rilievo con figura di Ercole |
Dedica votiva a Giove Ottimo Massimo
[ inv. 13551 ]
Altare votivo (ara) in calcare rinvenuto nel 1911 presso la Selva del Pero / HruÞica (SLO), nel luogo in cui vi era, in epoca romana, la stazione doganale ad Pirum della Aquileia – Emona.
IV sec. d.C.
Inscr. It. X, 4, 348
| A Giove Ottimo Massimo Coortale = culto tipico dei soldati delle coorti, Lucio No… … … della legione Prima /(o Seconda) /Adiutrice, beneficiario consolare /(= soldato privilegiato al servizio di un console) volentieri, avendolo /(la divinità) /ben meritato, lieto sciolse il voto |
Base di statua per l’imperatore Giuliano
[ inv. 13592 ]
Base di statua in calcare rinvenuta nella Selva del Pero / Hruica (SLO) presso la chiesa di Santa Gertrude, nel luogo in cui vi era, in epoca romana, la stazione doganale ad Pirum della strada Aquileia – Emona.
Metà del IV sec. d.C.
Inscr. It. X, 4, 349
| A lui nato (= l’imperatore Giuliano l’Apostata) per il bene dello stato |
Rilievo con figura di Ercole
[ inv. 2203 ]
Blocco in calcare rinvenuto nel 1842 presso le Cave di Aurisina.
II-III sec. d.C. Il rilievo rappresenta Ercole entro una grotta che regge con la destra la clava e con la sinistra la pelle del leone Nemeo (di cui si distinguono il muso, la criniera e le zampe con gli artigli). Il ritrovamento presso le cave fa pensare che si tratti di un Hercules Saxanus, Ercole Sassano, una divinità ben attestata nelle province orientali e anche nella vicina Dalmazia.
MONUMENTI SACRI AQUILEIESI (1)
La religione romana era politeista, aperta e tollerante nei confronti dei culti dei popoli con cui entrava in contatto. Molte erano le divinità derivate dal pantheon greco, ma erano accolte e venerate parallelamente divinità orientali come quelle egizie, o quelle proprie dei paesi conquistati, come il celtico Beleno. Un’aretta è dedicata ai Fati Divini e Barbarici, divinità che sovrintendono al destino degli uomini connesse al Fato, probabilmente di origine preromana e di ambiente celtico; un’aretta alle Vires, le “Forze”, traduzione latina di entità divine indigene diffuse in Gallia Cisalpina, che rappresentano le forze naturali che garantiscono una buona salute; e un’aretta alla Nemesi, divinità greca interpretata come giustizia divina, compensatrice o riparatrice di giustizia.
Espositore C |
Dedica votiva a Giove Ottimo Massimo
[ inv. 31576 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1854 a Santo Stefano (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V788
| A Giove Ottimo Massimo. Marco Ulpio Potenziano a seguito della grazia ricevuta per la salute sua e dei suoi sciolse volentieri il voto avendolo (la divinità) ben meritato |
Dedica sacra per volere divino
[ inv. 31584 ]
Arula in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8261/
| Rutenia Melite per ordine della dea pose |
Dedica sacra a Beleno Augusto da parte di Lucio Annio Fedele
inv. 31574
Arula in calcare rinvenuta nel 1849 al “Muro forato” (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 734
| A Beleno Augusto Lucio Annio Fedele /(dedicò l’ara) |
Duplice dedica alle Forze
[ inv. 31590 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1863 alle Marignane (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
L’arula fu reimpiegata per una seconda dedica, entro tabula ansata, scolpita sul fianco.
II sec. d.C. e III sec. d.C.
CIL, V 8247
| Lucio Antonio Erma alle Forze sciolse volentieri il voto avendolo (le divinità) ben meritato. frammento |
| Alle Forze Festo, schiavo di Ursione liberto dell’imperatore, a seguito di un voto ripristinò l’ara. |
Dedica anonima a Nemesi
[ inv. 31581 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1852 nel fondo Stabile, dietro il mulino (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
III sec. d.C.
CIL, V 812
| A Nemesi |
Dedica votiva alle Fate Divine e Barbariche
[ inv. 31575 ]
Arula in calcare rinvenuta a Santo Stefano (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 775
| Alle Fate Divine e Barbariche sciolse volentieri il voto avendolo (le divinità) ben meritato Postumia Calliroe, liberta (= schiava liberata)di Publio |
MONUMENTI SACRI AQUILEIESI (2)
Nel mondo romano esisteva una religione privata che si celebrava tanto nell’ambito domestico che in collegi, associazioni di artigiani o professionisti legati a determinate divinità, collegate al mestiere comune. Anche le espressioni della religiosità antica sono affidate alla parola scritta e in particolare alle iscrizioni di carattere votivo.
Con gli ex voto il singolo poteva rivolgersi a un dio per chiedere una grazia. La richiesta di uno specifico beneficio era legata alla promessa di un dono, come un oggetto o una statuetta del dio, fissata sopra una base o piccola ara in pietra. Le statuette erano generalmente in bronzo, e di loro rimangono soltanto, sulle basi, i fori dei perni per l’inserzione.
Una volta ottenuta la grazia, l’oggetto era collocato nel luogo di culto della divinità, un tempio, un sacello o anche un bosco sacro. Sull’ara (o sulla base) era l’iscrizione con il nome del dio, quello del donatore e la formula relativa allo scioglimento del voto:
V(otum) S(olvit) L(ibens) M(erito) “Sciolse volentieri il voto avendolo – la divinità – ben meritato”.
Espositore D |
12. Dedica votiva ad Anubi Augusto | 14. Dedica sacra |
Dedica votiva ad Anubi Augusto
[ inv. 31582 ]
Arula in calcare rinvenuta nella vigna Ritter, tra Monastero e la via per Terzo (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8210
| Consacrato ad Anubi Augusto. Lutazia Tiche sciolse volentieri il voto avendolo (la divinità) ben meritato. |
Dedica sacra a Iside Augusta da parte di … Tizio Euporo
[ inv. 31588 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1862 nella vigna Ritter (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8227
| Consacrato a Iside Augusta. … Tizio Euporo … |
Dedica sacra a Iside Augusta da parte di Gaio Minicio Trofimo
[ inv. 31589 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1862 nella vigna Ritter (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 8225
| Consacrato a Iside Augusta. Gaio Minicio Trofimo sciolse volentieri il voto avendolo (la divinità) ben meritato. Il posto (per il monumento) fu assegnato per decreto dei decurioni (= il consiglio municipale). |
Dedica votiva per la salute del figlio
[ inv. 31591 ]
Arula in calcare rinvenuta nel 1862 nella vigna Ritter (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
I-II sec. d.C.
CIL, V 8256
| … per la salute di Quinto Marcio Marciano, suo figlio, sciolse il voto. |
MONUMENTI AQUILEIESI
Il secondo ripiano dell’Orto Lapidario ospita materiali provenienti tutti da Aquileia, giunti in Museo in seguito all’acquisto da parte del Comune di Trieste, nel 1870, della ricca collezione formata in Aquileia dal farmacista triestino Vincenzo Zandonati (34.500 reperti, di cui più di 400 iscrizioni in pietra).
Tra i monumenti che potevano essere collocati entro i recinti sepolcrali vi erano le are o altari; all’ambito funerario appartiene anche il trapezoforo (sostegno per tavolo) decorato da testa di Medusa e zampa leonina, che reca la dedica con il nome del defunto. Presso i monumenti funerari, tavoli e panche erano predisposti ad uso dei parenti nelle cerimonie dedicate ai defunti, o semplicemente a disposizione dei viandanti per un riposo prima di riprendere il cammino.
Espositore E |
16. Dedica (?) | 17. Dedica sacra – Epitafio | 18. Epitafio di Cornelia Ermione e di Valeria Aristoclia | 19. Epitafio alla suocera Aquileiense Ursula |
Dedica (?) del centurione e quattuorviro Tito Cassio Firmo
[ inv. 31573 ]
Trapezoforo (sostegno per mensa) in calcare rinvenuto a Aquileia. Nella parte alta del piede sagomato e bacellato, terminante con zampa leonina, è scolpita una testa di Medusa. Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima metà del I sec. d.C.
CIL, V 906
| Tito Cassio Firmo, figlio di Tito, centurione (= ufficiale di legione a capo di una centuria, manipolo di 80, 90 fanti) della legione Ottava Ispana, quattuorviro (= uno dei quattro magistrati a capo di Aquileia) giurisdicente (= dotato di potere legislativo) (pose/fece). |
Dedica sacra – Epitafio
[ inv. 31593 ]
Dado centrale di piccola ara in calcare rinvenuto nel 1869 a Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8387
| Fortunato, Gaio Senzio Eutico, Romanio Carbaso (e) Quinto Pompeio Anto (dedicarono? sono qui sepolti?) |
Epitafio di Cornelia Ermione e di Valeria Aristoclia
[ inv. 31577 a-b ]
Altare funerario (ara) in calcare rinvenuta nel 1851 a Fiumicello (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
Presenta due iscrizioni, una sul coronamento e una sul dado, destinataa due defunte.
I sec. d.C.
CIL, V 982 e CIL, V 1437
| Consacrato agli dei Mani (= divinità protettrici delle anime dei morti). Alla madre Valeria Aristoclia, liberta (= schiava liberata) di (… Valerio) Saturnino |
| A Cornelia Ermione, liberta (= schiava liberata) di Marco, moglie ottima, Lucio Valerio Aristo seviro (= membro di un’associazione religiosa) da vivo fece (il monumento funerario) |
Epitafio alla suocera Aquileiense Ursula
[ inv. 31578 ]
Parte inferiore di arula in calcare rinvenuta alle Marignane (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 1089
| Ad Aquileiense Ursula Claudio Mettio Evaristo, (suo) genero,(edificò il monumento funerario) |
MONUMENTO DEGLI AQUATORES FERONIENSES
I recinti sepolcrali riunivano le sepolture di nuclei familiari, ma anche di collegi professionali come quello degli Aquatores Feronienses, la cui area sepolcrale venne alla luce nella seconda metà dell’Ottocento, in località Monastero ad Aquileia. Furono allora recuperati il cippo angolare con le misure dell’area del monumento, il coronamento d’altare, e due statue acroteriali di Aura, figura alata colta nell’atto di versare l’acqua da una brocca poggiata su una spalla (la gemella è conservata al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia). Una base con i nomi dei membri del collegio, invece, andò perduta.Il collegio, come dice il nome, aveva un carattere professionale legato in modo non meglio precisabile alla gestione di acque e acquedotti ed era posto sotto la tutela di Feronia, divinità di origine sabina.
Espositore F
20. Epitafio del collegio degli Aquatori Feroniensi | 21. Aura acroteriale del monumento degli Aquatori Feroniensi | 22. Misure dell’area sepolcrale del collegio degli Aquatori Feroniensi |
Epitafio del collegio degli Aquatori Feroniensi
[ inv. 31586 ]
Coronamento di altare funerario (ara) in calcare rinvenuto nel 1863 tra la Casa Bianca e Monastero (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima parte del I sec. d.C.
CIL, V 8307
| Consacrato agli Dei Mani (= divinità protettrici delle anime dei morti) degli Aquatori Feroniensi (= membri di un collegio, legato alla divinità Feronia, che aveva legami, non meglio determinabili, con l’acqua) |
Nell’Ottocento era nota l’epigrafe incisa sul dado (ora perduto) con i nomi dei membri del collegio le cui ceneri erano accolte nel recinto sepolcrale.
Aura acroteriale del monumento degli Aquatori Feroniensi
[ inv. 8500 ]
Statua in calcare rinvenuta nel 1863 tra la Casa Bianca e Monastero (Aquileia) insieme alle due iscrizioni qui esposte. Appartiene alla collezione Zandonati.
Seconda metà del I sec. d.C.
La statua rappresenta un’Aura (figura femminile dotata di ali) nell’atto di versare da una brocca (urceus) appoggiata sulla spalla. La statua, insieme alla gemella ora conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, costituiva un elemento acroteriale di decorazione del monumento funerario del collegio degli Aquatori Feroniensi.
Misure dell’area sepolcrale
del collegio degli Aquatori Feroniensi
[ inv. 31587 ]
Cippo centinato in calcare rinvenuto nel 1863 tra la Casa Bianca e Monastero (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
La parte inferiore al grezzo è dotata di un foro per un miglior fissaggio nel suolo.
Prima metà del I sec. d.C.
CIL, V 8308
| L’area del sepolcro degli Aquatori Feroniensi (= membri di un collegio, legato alla divinità Feronia) e, dietro il monumento di Aulo Livio, l’ustrino (= area in cui venivano bruciati i morti) (che) in ogni lato (è) di 16 piedi (= circa 4,8 m). Sul lato strada (misura) 40 piedi (= circa 11,8 m), verso la campagna 70 piedi (= circa 20,7 m). |
Il recinto sepolcrale destinato ai membri del collegio era delimitato da altri tre cippi identici. Nelle vicinanze (dietro il monumento di Aulio Livio) si trovava anche l’ustrino, l’area in cui venivano bruciati i cadaveri dei defunti.
STELE E CIPPI AQUILEIESI
Provenienti dalle necropoli aquileiesi, i cippi erano posti all’interno o presso i muretti che cingevano i recinti sepolcrali, a ridosso delle strade esterne alla città.
I cippi angolari sono delle stele, in genere di minore grandezza e sempre più semplici, che ricordano le dimensioni del lotto sepolcrale (locus monumenti) riportando la misura in piedi (unità di lunghezza romana corrispondente circa a 29,5 centimetri) tanto in fronte, per la larghezza o affaccio sulla strada, che in agro, in profondità nella campagna.
Oltre a ricoprire una funzione di documento di confine di proprietà, i cippi dimostravano contemporaneamente la ricchezza dei proprietari che si erano potuti permettere un’area di tale estensione.
Espositore G |
23. Misure dell’area sepolcrale di Gaio Giulio Vitulo | 24. Misure dell’area sepolcrale | 25. Epitafio di Lorenzia Iucunda | 26. Misure dell’area sepolcrale |
Misure dell’area sepolcrale di Gaio Giulio Vitulo
[ inv. 31579 ]
Cippo centinato in calcare rinvenuto nel 1857 a Ronchi di Terzo (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 1259
| L’area (del sepolcro) di Gaio Giulio Vitulo (misura)in ogni direzione 16 piedi (= circa 4,8 m) |
Misure dell’area sepolcrale
[ inv. 31595 ]
Cippo centinato in calcare rinvenuto nel 1862 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8542
| L’area del sepolcro sul lato strada 40 piedi( = circa 11,8 m), verso la campagna 45 piedi ( = circa 13,3 m) |
Epitafio di Lorenzia Iucunda
[ inv. 31580 ]
Stele in calcare rinvenuta nel 1855 nei possedimenti Cassis della Beligna (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 1276
| Agli Dei mani (= divinità protettrici delle anime dei morti) A Lorenzia Gioconda …. |
Misure dell’area sepolcrale
[ inv. 31594 ]
Cippo rettangolare in calcare rinvenuto nel 1858 nella laguna di Grado. Appartiene alla collezione Zandonati.
La terza riga fu riscritta, probabilmente per correggere le misure.
II sec. d.C.
CIL, V8530
| L’area (del sepolcro misura) sul lato strada 16 piedi (= circa 4,7 m), verso la campagna 48 piedi (= circa 14,2 m) |
URNE AQUILEIESI
Nel mondo dell’antica Roma l’incinerazione era il rito più frequente: il defunto veniva cremato, e le ceneri del rogo erano raccolte e riposte in un contenitore di vetro, l’olla, collocata a sua volta in un’urna di pietra. Questa urna poteva essere essa stessa l’unico monumento funerario ed aveva un’iscrizione in cui era riportato il nome del defunto in una formula che sottintendeva la parola “ossa” (“ossa di …”). A volte le urne erano anche decorate, tanto le pareti del vaso (a imitazione di una cesta, o con la tabula ansata) che il coperchio (con figure in rilievo o un motivo a fiamma), ed erano esposte all’interno del recinto.
Le urne più comuni, se semplici e dalle superfici grezze, erano collocate nel monumento principale o sepolte sotto terra, vicino ad esso. Di forma circolare o quadrata, presentano i segni delle grappe metalliche che servivano a fissarne il coperchio.
Notevole per il nome è l’autore dell’urna di Urbana, Lucio Celio Tergestino, aquileiese di fatto ma in qualche modo legato a Tergeste.
Espositore H |
27. Epitafio di Urbana da parte di Lucio Celio Tergestino | |||
28. Epitafio di Sabino | 29. Epitafio di Veneteia Nèbride | 30. Epitafio di Campanio Nicolao | 31 Epitafio di Gaio Lucrezio Essorato |
Epitafio di Urbana da parte di Lucio Celio Tergestino
[ inv. 8512 ]
Urna cineraria quadrata in calcare rinvenuta nel 1887 alla Colloreda, tra Morsan e Belvedere (Aquileia).
II sec. d.C.
CIL, V 8450
L(ucius) Coelius Tergestinus Urbanae suae v(ivus) f(ecit). Ossa hic. | Lucio Celio Tergestino a Urbana sua (moglie) fece da vivo. Le ceneri (sono) qui (collocate) |
Epitafio di Sabino
[ inv. 12612 ]
Urna cineraria rotonda in calcare rinvenuta nel 1860 ad Aquileia.
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8450
Sabini ann(os) X. | (Ceneri) di Sabino dell’età di dieci anni |
Epitafio di Veneteia Nèbride
[ inv. 31596 ]
Urna cineraria quadrata in calcare rinvenuta nel 1872 ad Aquileia.
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8480
Veneteia (feminae) l(ibertae) Nebris ann(os) hic XVIII | Veneteia Nebride, liberta di una donna, dell’età di diciotto anni, è qui sepolta |
Epitafio di Campanio Nicolao
[ inv. 559 ]
Urna cineraria rotonda in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati. L’iscrizione è scolpita entro tabula ansata.
II-III sec. d.C.
CIL, V 8354
Campanius Nicolaus d(e) s(uo) s(ibi) | Campanio Nicolao a sue spese (fece il sepolcro) per sé |
Epitafio di Gaio Lucrezio Essorato
[ inv. 8511 ]
Urna cineraria rotonda in calcare rinvenuta nel 1852 nei pressi del mulino (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 1280
C(ai) Lucreti Exorati | (Ceneri)di Gaio Lucrezio Essorato |
INSTRUMENTUM
Nel II ripiano, nell’angolo opposto al muro, sono raccolti alcuni strumenti in pietra.
Le macine da grano erano in pietra granulosa e dura per agevolare la frantumazione del cereale.
Appartengono a macine per olive le pietre di forma semisferica che venivano inserite su un parallelepipedo di legno ruotante su perno, a sua volta fissato su una colonna al centro di un contenitore in pietra.
Il grande blocco su cui poggiano è uno sgocciolatoio per torchio, con la canaletta per convogliare e raccogliere i liquidi ricavati dalla spremitura.
Pesi in Pietra
I pesi in pietra hanno diverse forme e in alcuni casi sono dotati di un manubrio di metallo per poter essere appesi ai ganci oppure di incavi laterali per facilitare la presa e il posizionamento sui piatti della bilancia.
Alcuni sono iscritti e recano l’indicazione del peso oppure il nome (o le iniziali) del possessore, il quale garantisce implicitamente il peso dichiarato.
Per corrispondere al peso campione (depositato presso le autorità) possono anche essere scavati nella base
Sgocciolatoio per torchio
Gli sgocciolatoi costituiscono la parte sottostante dei torchi e hanno lo scopo di convogliare e raccogliere i liquidi ricavati dalla spremitura.
Archi aquileiesi del II Ripiano
La collezione Zandonati è composta da migliaia di oggetti di differente tipologia, tra cui circa 400 iscrizioni greche e latine, delle quali buona parte sono ancora murate nei sei archi del muro lungo via della Cattedrale.
L’ambito cronologico a cui si riferiscono questi monumenti è piuttosto ampio: si va dalla prima metà del I secolo d.C. con alcune iscrizioni funerarie o onorarie, alla fine del V secolo, quando ormai il messaggio cristiano era divenuto preponderante.
Le formule iscritte ricordano che il monumento poteva essere stato realizzato dal proprietario da vivo, per sé e per la famiglia o amici; poteva altresì essere stato eretto da altri (familiari o amici) per esecuzione di disposizioni testamentarie.Non può mancare il nome del defunto con le sue cariche, raramente vi è espressa l’età della morte, più comune l’indicazione della liberalità verso chi poteva esservi sepolto, o altrimenti il divieto che gli eredi entrassero in possesso della tomba ( H(oc) M(onumentum) H(eredes) N(on) S(equetur) ) per scongiurare che l’area venisse venduta e le sepolture disperse insieme al ricordo del nome dei defunti.
Le iscrizioni cristiane, non soltanto in latino ma anche in greco, sono in buon numero e sono murate nei primi tre archi da sinistra; alcuni esemplari, specialmente quelli con decorazioni raffiguranti animali e devoti in preghiera, sono stati tolti e ricoverati all’interno del Museo. Si caratterizzano per una certa fissità nei formulari ma anche per una gamma piuttosto ampia di notazioni affettuose nei confronti dei propri cari deceduti.
Arco 1[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Epitafio del legionario Gaio L… Ispano, originario di Palencia
[ inv. 31600 ]
Stele in calcare rinvenuta ad Aquileia.
I sec. d.C.
CIL, V 920
| Gaio L… Ispano, soldato della legione Settima Gemina Felice, originario di Palencia (Spagna), di 20 anni. È qui sepolto |
Epitafio di Florida
[ inv. 31863 ]
Lastra in marmo rinvenuta nel 1858 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 8614
| Alla buona memoria di Florida, donna di bontà soave … sepolta il giorno … delle idi di Settembre ( = tra il 6 e il 12 settembre) … alla moglie dolcissima, a seguito di un voto, pose … |
Epitafio di Felicità
[ inv. 31704 ]
Lastra in marmo rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 8578
| … senza nessun litigio … Felicità |
Epitafio di Gaudenzia
[ inv. 31878 ]
Lastra in marmo rinvenuta ad Aquileia e acquistata da C. Kuntz nel 1874.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 8623
| Alla moglie innocente e pura … Gaudenzia … … visse anni … … nove … |
Arco 2[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Epitafio di Antonino
[ inv. 31615 ]
Lastra in calcare rinvenuta a Santo Stefano (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 1626
| In ricordo di Antonino |
Epitafio di Gioviano, originario di Troia (Puglia)
[ inv. 31876 ]
Lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia. La lastra era già scheggiata quando è stata scolpita l’epigrafe. Appartiene alla collezione Zandonati.
V sec. d.C.
CIL, V 8582
| Qui è sepolto Gioviano, cittadino di Aeca in Puglia ( = odierna Troia). Sepolto il terzo giorno prima delle none di Agosto >= il 3 agosto) |
Epitafio di Martinia
[ inv. 31856 ]
Lastra in calcare rinvenuta a Santo Stefano (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 1684 = CIL, V 8586
| Martinia … … di 75 anni … morì in pace … il giorno …4 prima delle Calende di giugno o luglio (= il 19, il 24 o il 29 maggio oppure il 18, il 23 o il 28 giugno) |
Epitafio di Mucaiano
[ inv. 31854 ]
Lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
IV sec. d.C.
CIL, V 8631
| … a Mucaiano, che visse 50 anni, 4 mesi … sua moglie …mea… |
Dedica in onore di [—]leio Petroniano
[ inv. 31628 ]
Frammento di lastra (?) in calcare rinvenuto nel 1861 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 8297
| … … di ..leio Petroniano, suo figlio, grazie alla benevolenza del collegio(sacerdotale), poiché al suo posto, quale sacerdote, lo elesse …. |
Arco 3[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Epitafio di Ciriaca da parte del marito Urso
[ inv. 31620 ]
Lastra circolare in marmo rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
IV sec. d.C.
CIL, V 1701
| Al buon ricordo. A Ciriaca. Urso (fece) alla compagna dolcissima che visse 30 anni, 2 mesi, 15 giorni. Morì in pace |
Epitafio di Felice Pascasio
[ inv. 31619 ]
Lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati. Due corone decorano la lastra.
V sec. d.C.
CIL, V 1692
| Felice Pascasio (il quale) visse 5 anni in pace |
Epitafio di Giusto
[ inv. 31617 ]
Lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
V sec. d.C.
CIL, V 1677
| Al buon ricordo. … al coniuge Giusto, che lo merita, il quale visse con me … anni 9 mesi, 6 giorni. La moglie e i figli tutti(a lui) degno posero (il monumento funebre) |
Epitafio di … da parte di Eleutero e di Ursicina
[ inv. 31621 ]
Frammento di lastra in calcare rinvenuta alla Beligna (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
IV-V sec. d.C.
CIL, V 1720
| … riposa con quelli che, prima di te a me strappati, ambirono alla quiete eterna meritandolo. Il loro spirito fu accolto tra i santi. Eleutero(e) Ursicina, i genitori, fecero (il monumento funebre) |
Epitafio della colliberta Soteride
[ inv. 31613 ]
Stele in marmo con frontone inscritto rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 1381
| Agli Dei Mani (= divinità protettrici delle anime dei morti). A Soteride colliberta(= schiava liberata dallo stesso padrone) Glicera amorevolissima (fece il monumento funebre) |
Epitafio di … collocato dalla madre e dal padre
[ inv. 31755 ]
Frammento di lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia.
Appartiene alla collezione Zandonati.
IV sec. d.C.
CIL, V 8627
| …. … madre e padre contro il (loro) desiderio posero (il monumento) |
Arco 4[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Epitafio a … da parte della moglie Aurelia
[ inv. 31666 ]
Lastra in calcare rinvenuta nel 1855 alla Beligna (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
IV sec. d.C.
CIL, V 1632
| … all’ottimo cittadino che visse all’incirca … anni … Aurelia, (sua)moglie, …. con la quale visse … anni … dieci giorni…. … |
Epitafio di Candi…
[ inv. 31875 ]
Quattro frammenti di lastra in calcare rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
V sec. d.C.
CIL, V 8576
| Qui giace Candi… … fecero (o posero) onor… … … |
Epitafio di Tito Gavio Urbano e di Voltilia Iade
[ inv. 31609 a-b ]
Blocco in calcare rinvenuto a Terzo di Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima metà del I sec. d.C.
CIL, V 1232
| Tito Gavio Urbano, liberto,(= schiavo liberato di Tito, da vivo fece (costruire il monumento funebre) per sé e per i suoi (e) per Voltilia Iade, liberta di una donna (della famiglia Voltilia), (sua)moglie. Peticia Chelidone, liberta di Lucio,(e) Voltilia Paulla, figlia di Publio (sono qui sepolte). (La tomba è aperta) ai liberti e alle liberte. L’area del sepolcro (misura)16 piedi in ogni lato (= circa 4,8 m) |
Epitafio di Marco Rennio Terzio e della sua liberta
[ inv. 31640 ]
Lastra in calcare rinvenuta nel 1858 a sud della Basilica Patriarcale di Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8444
| Marco Rennio Terzio, figlio di Marco, nel testamento stabilì che fosse costruito (il monumento funebre) per sé e per Rennia Urbana, liberta di Marco(= schiava liberata), sua liberta (e) per tutti i suoi |
Epitafio di Gaio Castricio Celere
[ inv. 31635 ]
Lastra in calcare rinvenuta nell’isola di Muttaron (Grado). Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima metà del I sec. d.C.
CIL, V 8360
| Gaio Castricio Celere, figlio di Gaio, iscritto alla tribù Fabia (= distretto di voto) (è qui sepolto) |
Arco 5[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Iscrizione in onore del senatore Tito Cesernio Stazio Quinzio Macedone Quinziano
[ inv. 31627 ]
Frammento di lastra rinvenuto nel 1858 nel fondo Ritter (Aquileia). L’incavo e i fori indicano che l’iscrizione era formata con lettere di bronzo (litterae aeris). Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima metà del II sec. d.C.
CIL, V 8312
| … a Tito Cesernio Stazio Quinzio Macedone Quinziano, console, sodale augustale ( = membro di un collegio per il culto imperiale), curatore … |
Misure dell’area sepolcrale di H… L… e V… A…
[ inv. 31646 ]
Frammento di cippo centinato in calcare rinvenuto nel 1862 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 8501
| Area del monumento e della sepoltura di H… L… e di V… A… (= i nomi in forma estesa stavano sul monumento principale. Sul lato strada (misura) 50 piedi (= circa 14,5 m), sul lato campagna 50 piedi(= circa 14,5 m) |
Epitafio di un legionario originario di Sestatium
[ inv. 31601 ]
Parte inferiore di stele rinvenuta ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 926
| … (della legione) Settima Gemina, di Sestatium (= località ignota della Gallia o della Spagna) di 25 anni, della centuria (= unità di circa cento soldati) di Marco Pedone. |
Epitafio di Marco Rennio Terzio e della sua liberta
[ inv. 31640 ]
Lastra in calcare rinvenuta nel 1858 a sud della Basilica Patriarcale di Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 8444
| Marco Rennio Terzio, figlio di Marco, nel testamento stabilì che fosse costruito (il monumento funebre) per sé e per Rennia Urbana, liberta di Marco(= schiava liberata), sua liberta (e) per tutti i suoi |
Misure dell’area sepolcrale di Gaio Vibio Valente
[ inv. 31644 ]
Parte superiore di cippo centinato rinvenuto nel 1860 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 8487
| L’area del sepolcro di Gaio Vibio Valente (misura) sul lato strada 32 piedi (= circa 9,28 m) verso la campagna piedi … |
Dedica in onore di un patrono di Aquileia
[ inv. 30603 ]
Frammento di lastra o base in calcare rinvenuto ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 1005
| … …mi… per il patrono della colonia (di Aquileia) …o Pompon… per l’amico carissimo (fece). Il posto (per il monumento fu) assegnato con decreto dei decurioni (= il consiglio municipale) |
Epitafio dei Septimii
[ inv. 31612 ]
Blocco in calcare rinvenuto nel 1774 o 1776 ad Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 1370
| Lucio Settimio Firmo, figlio di Lucio, stabilì che fosse fatto (il monumento funebre). Settimia Gemina, figlia di Lucio,(sua) sorella, (e) Blassia Paulla, figlia di Lucio, edificarono secondo il testamento |
Arco 6[ Di seguito le schede dei frammenti evidenziati ] |
Epitafio del pretoriano Gaio Rufreno, originario di Fano
[ inv. 13714 ]
Frammento di stele centinata in calcare rinvenuto nel 1846 a Santo Stefano (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
Prima metà del I sec. d.C.
CIL, V 931
| Gaio Rufreno, figlio di Gaio, iscritto alla tribù Pollia (= distretto di voto), di Fano Fortuna, soldato della coorte Settima Pretoria (= corpo militare di stanza a Roma) militò 13 anni …. |
Dedica della ricostruzione di un sacello
[ inv. 31631 ]
Frammento destro di architrave in calcare rinvenuto nel 1863 alle Marignane (Aquileia). La parte sinistra si conserva nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Appartiene alla collezione Zandonati.
I sec. d.C.
CIL, V 8315
| Il sacello (fu) ricostruito con denaro … |
Epitafio dello schiavo … da parte di Appuleio Sinistore
[ inv. 31606 ]
Parte centrale di stele in calcare rinvenuta in località “il Cristo” (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 1081
| … Appuleio Sinistore al conservo (= compagno di schiavitù) amorevolissimo |
Epitafio di Aurelia Felicità
[ inv. 31605 ]
Stele in calcare con frontone e acroteri rinvenuta in piazza del Capitolo (Aquileia). Appartiene alla collezione Zandonati.
IV sec. d.C.
CIL, V 1025
| Aurelia Felicità, originaria di Ravenna, che visse 24 anni. Gemello alla coniuge carissima (fece il monumento funebre) |
Dedica del rifacimento del portico della Bona Dea e dell’edicola di Fonione
[ inv. 31597 ]
Lastra in calcare rinvenuta a Santo Stefano (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
metà I sec. d.C.
CIL, V 757
| Aninia Magna, figlia di Marco, e Seia Ionide e Cornelia Efire, ministre(del culto)della Bona Dea, rifecero il portico e il tempietto della (divinità) Fonione |
Dedica onoraria per Aulo Cesilio Acastino
[ inv. 31599 ]
Base o lastra in calcare rinvenuta nel 1851 in località “Muri” (Aquileia).
Appartiene alla collezione Zandonati.
II sec. d.C.
CIL, V 903
| Per Aulo Cesilio Acastino, figlio di Aulo, iscritto alla tribù Velina (= distretto di voto di Aquileia, primipilo (= ufficiale di legione), quattuorviro (= uno dei quattro magistrati di Aquileia) giurisdicente (= dotato di potere legislativo), quinquennale (= con funzioni di censore) devotissimo alla (sua) città, i cittadini e gli stranieri domiciliati in città per la consolazione della perdita di un ottimo e davvero unico (con)cittadino (fecero il monumento) . Il posto (fu) assegnato per decreto dei decurioni (= il senato municipale) |