Lucerne

Lucerne in ceramica

Nell’antichità l’illuminazione era ottenuta in due modi diversi: attraverso la combustione di una sostanza solida (rami, legni, sego o cera) oppure dell’olio d’oliva.
In questo secondo caso, la combustione avveniva nelle lucerne, oggetti che servivano a contenere l’olio nel quale andava immerso lo stoppino in fibre vegetali.
Le lucerne si svilupparono dalle più antiche forme aperte, sostanzialmente delle ciotole con alloggiamenti per lo stoppino, a forme chiuse più stabili e sicure. Un momento significativo di questo sviluppo si ebbe in Grecia con l’introduzione verso la fine del VII secolo a.C. del becco a ponticello, che migliorò l’alloggiamento dello stoppino.
Un’altra innovazione greca fu l’adozione, nel corso del III secolo a.C., della tecnica a matrice, che permise una produzione seriale, nonché una maggiore varietà di forme e di decorazioni.
Questa tecnica decretò successivamente anche la fortuna delle maggiori produzioni di lucerne di epoca romana.

Lucerna a ciotola

Nell’antichità l’illuminazione era ottenuta in due modi diversi: attraverso la combustione di una sostanza solida (rami, legni, sego o cera) oppure dell’olio d’oliva.
In questo secondo caso, la combustione avveniva nelle lucerne, oggetti che servivano a contenere l’olio nel quale andava immerso lo stoppino in fibre vegetali.
Le lucerne si svilupparono dalle più antiche forme aperte, sostanzialmente delle ciotole con alloggiamenti per lo stoppino, a forme chiuse più stabili e sicure. Un momento significativo di questo sviluppo si ebbe in Grecia con l’introduzione verso la fine del VII secolo a.C. del becco a ponticello, che migliorò l’alloggiamento dello stoppino.
Un’altra innovazione greca fu l’adozione, nel corso del III secolo a.C., della tecnica a matrice, che permise una produzione seriale, nonché una maggiore varietà di forme e di decorazioni.
Questa tecnica decretò successivamente anche la fortuna delle maggiori produzioni di lucerne di epoca romana.

01
Lucerna a ciotola
VI-V secolo a.C.
inv. 11312

02
Lucerna greca con più becchi (polilicne) a coppa circolare
VI-V secolo a.C.
inv. 2686

03
Lucerne greche a tornio con serbatoio globulare
IV-III secolo a.C.
inv. 2702, 11313 e 2631

04
Lucerna greca a tornio con semplice serbatoio circolare
II secolo a.C.
inv. 11314

05
Lucerna greca a matrice
Da Rodi, II secolo a.C.
inv. 2624

06
Lucerna romana a matrice di produzione norditalica derivata da un tipo originario di Pergamo (Herzblattlampe)
Prima metà I secolo a.C.
inv. 38818

07 a-b
Lucerna romana a tornio con serbatoio cilindrico di produzione norditalica
Seconda metà I secolo a.C.
inv. 38820 e scarti di produzione 11315

08
Lucerna romana a matrice con prese laterali e disco figurato
Seconda metà I secolo a.C.
inv. 38821

09
Lucerna romana a testa di uccello schematizzata e ansa trasversale
Ultimi decenni I – metà II secolo d.C.
inv. 2696

10
Lucerna romana decorata con globuli in rilievo
Seconda metà I secolo a.C.
inv. 38819

Lucerne a disco figurato con becco corto e rotondo

Questo tipo di lucerna, dalla forma molto semplice, fu uno dei più diffusi in assoluto nell’impero romano.
La sua produzione cominciò in Italia nei primi decenni del I secolo d.C., ma proseguì per opera di numerose officine dislocate in diverse aree del Mediterraneo sia occidentale che orientale per oltre due secoli, persistendo sino all’inizio del IV secolo d.C. in Nordafrica.
Come le lucerne a volute, anche queste presentano una decorazione con soggetti vari e, talvolta, il marchio di fabbrica sul fondo.

11
Lucerna a disco figurato con becco corto e rotondo
Decenni posteriori alla metà I secolo d.C.
inv. 38822

12
Lucerna a disco figurato con becco corto e rotondo
Seconda metà I secolo d.C.
inv. 38823

13 a-b
Lucerne a disco figurato con becco corto e rotondo
Prima metà II secolo d.C.
inv. 38825, 38826, 38824; 2888, 38827

14
Lucerne a disco figurato con becco corto e rotondo
II secolo d.C.
inv. 38829, 38828

15
Lucerne a disco figurato con becco corto e rotondo
Seconda metà II secolo d.C.
inv. 38831, 38832, 38830

16
Lucerna decorata con perline
Fine II – prima metà III secolo d.C.
inv. 2886

17
Lucerna c.d. “corinzia” di produzione greca
III secolo d.C.
inv. 38833

18
Lucerne con decorazione a cerchielli di probabile produzione nordafricana
III – inizi IV secolo
inv. 38835, 38834

19
Lucerna a disco figurato con becco corto e rotondo

Lucerne a volute

La forma deriva da prototipi metallici, dove però i due “bottoncini” emergenti delle volute erano forati per permettere la sospensione della lucerna a un sostegno per mezzo di catenelle.
Con le lucerne a volute si sviluppò pienamente una novità comparsa su alcune lucerne di epoca tardorepubblicana, ossia l’ingrandimento del disco e la sua decorazione con soggetti vari.
Questo tipo di lucerna, che può presentare talvolta il marchio di fabbrica sul fondo, cominciò a essere prodotto in area laziale e campana all’inizio dell’età imperiale, negli ultimi decenni del I secolo, diffondendosi in tutto l’impero romano fino a circa la metà del II secolo d.C.
Problematiche restano la localizzazione, la quantità e il carattere delle officine, essendo testimoniate produzioni di queste lucerne anche in altre aree del territorio italico e in alcune Province.

20
Lucerna a volute con becco angolare
Fine I secolo a.C. – inizio I secolo d.C.
inv. 38837

21
Lucerna a volute con becco angolare
Inizio I secolo d.C.
inv. 38839

22
Lucerne a volute con becco angolare
Prima metà I secolo d.C.
inv. 38838, 38842

23
Lucerne a volute con becco angolare
Seconda metà I secolo d.C.
inv. 38840, 38841

24
Lucerne a volute con becco angolare
Da Pola, seconda metà I – metà II secolo d.C.
inv. 38843, 38844

25 a-b
Lucerne c.d. “retiche” a volute con becco angolare
Produzione norditalica
Metà I – II secolo d.C.
inv. 38845, 38846, 38847; 38848, 38849

26
Lucerne a volute con becco rotondo
Metà I – primi decenni II secolo d.C.
inv. 38850, 38851, 38852, 38853

Lucerne a canale

Le lucerne a canale cominciarono a essere prodotte nella Valle Padana a partire dalla metà del I secolo d.C.
Si tratta di un prodotto molto semplice dalle spiccate caratteristiche funzionali: il serbatoio ha forma di tronco di cono rovesciato, le pareti sono alte e il disco è liscio o semplicemente decorato con raffigurazioni seriali. Proprio la facilità di esecuzione di queste lucerne portò a una produzione di tipo “industriale”, che richiese un’organizzazione delle officine, identificabili tramite i marchi di fabbrica, pressoché onnipresenti, impressi a rilievo sul fondo.
Nel corso del II secolo d.C. la produzione norditalica venne soppiantata dalla massiccia produzione di fabbriche delle Province nord/nordorientali dell’Impero che ne imitarono la tipologia e i marchi di fabbrica, giungendo a elaborare forme originali.

Le lucerne a canale chiuso furono prodotte dalla metà circa del I secolo d.C. fino agli inizi del II secolo d.C.
Le lucerne a canale aperto furono prodotte dagli ultimi decenni circa del I secolo d.C. fino al IV secolo d.C.

27
Lucerna miniaturistica a canale chiuso con marchio di fabbrica FORTIS
Seconda metà I – II secolo d.C.
inv. 11174

28
Lucerne a canale aperto
II – IV secolo d.C.
inv. 11125 e 11180

29
Stampo doppio per lucerna a canale
inv. 11240

30
Lucerna a canale chiuso con marchio di fabbrica COMUNI
Marchio di fabbrica di una delle prime officine di questo genere di lucerne diffuso in Italia settentrionale e nelle Province nord/nordorientali fino all’inizio del III secolo d.C.
inv. 38854

31
Lucerna a canale aperto con marchio di fabbrica CRESCE/S
Marchio di fabbrica diffuso in Italia settentrionale, nelle Province danubiane e nelle Gallie dall’inizio del I alla metà del IV secolo d.C.
inv. 11118

32
Lucerne a canale aperto con marchio di fabbrica FORTIS, di cui una decorata con erote.
Marchio di fabbrica dell’officina più produttiva e con la maggiore diffusione commerciale. Officina di area padano-emiliana entrata in attività intorno alla metà del I secolo d.C., che proseguì la sua vita, soprattutto nelle Province e con molte imitazioni locali, fino al IV secolo d.C.
inv. 11179, 11130

33
Lucerna a canale aperto decorata con due maschere comiche e con marchio di fabbrica CASSI
I – II secolo d.C.
inv. 11151

34
Lucerna a canale aperto con marchio di fabbrica CERIALIS
Marchio di fabbrica di officina padana dalla diffusione piuttosto limitata cominciata all’inizio del II secolo d.C.
inv. 11116

35
Lucerna a canale aperto con marchio di fabbrica C.DESSI
Marchio di fabbrica di officina padana diffuso dall’inizio del II secolo d.C. in Italia settentrionale e centrale, nelle Province danubiane, in Gallia e in Spagna
inv. 11122

36
Lucerna a canale aperto con marchio di fabbrica LUCI
Marchio di fabbrica di officina norditalica in attività durante il corso del II secolo d.C.
inv. 11161

37
Lucerna a canale aperto con ansa centrale e marchio di fabbrica VIBIANI
II – III secolo d.C.
inv. 11191

38
Lucerna a canale aperto di forma corta con marchio di fabbrica VIBIANI
II – III secolo d.C.
inv. 11201

Lucerne tardoantiche

A partire dalla metà del IV secolo d.C. cominciarono a diffondersi delle lucerne a canale prodotte in officine dell’attuale Tunisia centrale, spesso rivestite da una ingubbiatura semilucente di colore dell’ocra rossa (“terra sigillata africana”).
Le forme principali sono due: una più antica (metà IV-VI secolo d.C.) con serbatoio oblungo e spalle decorate prevalentemente con rami di palma schematizzati, l’altra più recente (V-VII secolo d.C.), con serbatoio rotondo e spalle ornate da piccoli motivi a rilievo.
Entrambe le forme vennero esportate massicciamente nel mediterraneo occidentale, ma, mentre la prima raggiunse anche le Province renano-danubiane, la seconda, quantitativamente più diffusa, è assente in queste aree: significativo indizio della tendenza delle popolazioni nordeuropee a sostituire, in epoca tarda, l’olio con altri mezzi di illuminazione.
Le lucerne africane trovarono numerose imitazioni locali in varie zone dell’Italia e di alcune Province, come la Spagna e la Gallia meridionale.

39
Lucerna a globetti
III – IV secolo d.C.
inv. 11288

40
Lucerna di produzione africana
Sul disco: pesce gemmato
Seconda metà V secolo d.C.
inv. 11058

41
Lucerna di produzione africana
Sul disco: erote in volo con un fascio di fiori
Seconda metà V secolo d.C.
inv. 11055

42
Lucerna di produzione africana
Sul disco: iota (lettera dell’alfabeto greco) con gemme, decorato da viticci e corimbi, sormontato da un cigno ad ali aperte
Seconda metà V secolo d.C.
inv. 11086

43
Lucerna di produzione africana
Sul disco: Adamo ed Eva
Seconda metà V secolo d.C.
inv. 3636

44
Lucerna di produzione africana
Sul disco: esploratore di Canaan
Fine V-inizio VI secolo d.C.
inv. 11051

45
Lucerna di produzione africana
Sul disco: candelabro a sette bracci (menorah)
Inizi V-VI secolo d.C.
inv. 11026

46
Lucerna di produzione africana
Sul disco: croce monogrammatica decorata, accompagnata da alcuni simboli
VI secolo d.C.
inv. 11004

Poggiati sulla base della vetrina

47
Lucerna di produzione africana
Sul disco: vaso (kantharos) sormontato da una decorazione a volute
Metà V secolo d.C.
inv. 11042

48
Lucerna di produzione africana
sul disco motivo geometrico
V-VI secolo d.C.
inv. 11260

49
Lucerna di produzione africana
sul disco cervo, Sulle spalle: levrieri che inseguono lepri
Fine V – VI secolo d.C.
inv. 3632

50
Lucerna di produzione africana
sul disco lepre
V – VI secolo d.C.
inv. 11088

51
Lucerna di produzione africana
Sul disco: sostegno a volute sormontato da una palma
Seconda metà V secolo d.C.
inv. 11009

52
Lucerna di produzione africana
Sul disco: busto femminile di profilo con cuffia (sakkos)
VI secolo d.C.
inv. 11015

53
Lucerna imitazione di probabile produzione norditalica
V – VI secolo d.C.
inv. 11252

54. Cassettiere vetrate con lucerne
Tutte le lucerne della collezione non esposte in vetrina sono ordinatamente sistemate e visibili nelle due cassettiere a sinistra della vetrina stessa i cui cassetti sono protetti da un vetro e possono quindi essere liberamente esaminate.

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