Sala D: La villa romana di Barcola

Veduta panoramica della sala D dedicata alla Villa romana di Barcola con i suoi mosaici.

I resti architettonici di questa villa residenziale romana sono venuti alla luce alla fine del XIX secolo a Barcola, allora un modesto villaggio posto sulla costa a nord-ovest della città di Trieste che proprio in quegli anni era interessato da uno sviluppo edilizio che lo stava trasformando in un nuovo quartiere residenziale. L’intervento di speculazione edilizia non rese allora possibile la conservazione e la valorizzazione in loco dei resti archeologici, che dopo i necessari rilievi e il recupero dei mosaici, vennero rinterrati e sono stati inglobati nelle fondazioni delle costruzioni moderne.

Mappa plastica degli scavi della Villa negli anni 1888-1889, opera di Cipriano de Nardo

Gli scavi, iniziati già nel 1887, hanno portato alla luce due nuclei di ambienti residenziali di cui uno indicato come Villa della Statua (scavi 1888-1889) e l’altro come Palestra e Ninfeo (scavi 1890-1891). Oggi, data la vicinanza delle due zone e l’omogeneità dei mosaici e dei materiali rinvenuti, vengono connessi e considerati come parti di un’unica villa marittima.

Ricostruzione virtuale ipotetica della Villa di Barcola vista dal mare
Ricostruzione virtuale ipotetica della Villa di Barcola vista dal mare

La villa si snodava lungo la riva del mare e si articolava in una zona di rappresentanza, una residenziale appartata, un giardino, e alcune strutture aperte sul mare, collegate ad ambienti termali e di servizio.

Vi si riconosce un complesso grandioso, i cui ambienti erano disposti lungo il declivio della collina, in uno spettacolare effetto panoramico e scenografico fronteggiante il mare, ove l’ala di rappresentanza ostentava lusso e potere.

Mappa di Barcola, rione residenziale a sud-ovest di Trieste, con l’indicazione delle due zone di scavo della villa romana
Mappa di Barcola, rione residenziale a sud-ovest di Trieste, con l’indicazione delle due zone di scavo della villa romana

La configurazione dell’intero edificio corrisponde perfettamente alle soluzioni di tipo scenografico ben note nelle residenze marittime imperiali a partire dall’età tiberiana.

Villa romana di Barcola. Pianta dello scavo indicato come “Villa della Statua” (scavi 1888-1889) con le stanze e i tappeti musivi
Villa romana di Barcola. Pianta dello scavo indicato come “Villa della Statua” (scavi 1888-1889) con le stanze e i tappeti musivi

La villa marittima, composta da zone di rappresentanza e private (per le quali non è stata riconosciuta la presenza di piani superiori), doveva essere affiancata da una zona rustica, dove erano gli spazi per i servizi, da un porto o più semplicemente da un approdo, ed essere collegata a impianti produttivi estesi nei terreni vicini.

Villa romana di Barcola. Pianta dello scavo della zona occidentale detta “Palestra e Ninfeo” (scavi 1890-1891
Villa romana di Barcola. Pianta dello scavo della zona occidentale detta “Palestra e Ninfeo” (scavi 1890-1891

Il recupero dei mosaici

I pavimenti a mosaico furono ritrovati in cattivo stato di conservazione e per la maggior parte fu possibile recuperarne unicamente i tratti meno deteriorati. Mentre solo quelli di tre stanze vennero restaurati sul posto e integralmente rimossi.

Il sistema usato, allora il più consueto, comportò lo “strappo” di singoli pezzi di forma rettangolare regolarmente tagliati: per mezzo di tele incollate sul mosaico le tessere vennero staccate dall’originale letto di malta e quindi riadagiate su una nuova base di cemento; in seguito vennero reintegrati i molti guasti, pulite e lucidate le superfici. Così ora si conservano dei 28 mosaici pavimentali un totale di 114 pannelli.

Il nuovo allestimento riunisce i vari pezzi dei singoli mosaici riproponendo, quando possibile, la composizione originaria anche con l’aiuto dei disegni che vennero realizzati prima del recupero e che sono stati inseriti nella pianta degli scavi. Qui di seguito sono riportati i diversi pannelli di ogni singolo mosaico., accanto ai disegni realizzati sullo scavo alla fine del 1888 dal maestro Giovanni Battista Sencig.

 

DATAZIONE

Per la villa di Barcola sono stati riconosciuti tre momenti edilizi principali.

VOCE DAL PASSATO N. 15
Ascoltiamo il racconto dei mosaici di Barcola

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