Breve storia
L’Orto Lapidario nacque nell’area occupata fino al 1825 dal cimitero cattolico di San Giusto e sorse attorno al monumento alla memoria di Johann Joachim Winckelmann, padre della moderna storia dell’arte assassinato a Trieste nel 1768. Inaugurato nel 1833, il marmoreo monumento neoclassico venne collocato in una grande nicchia aperta sul giardino, intorno al quale furono raccolte le antichità della città, concepite quale ideale completamento del monumento. L’Orto Lapidario venne aperto al pubblico nel 1843 e progressivamente arricchito da nuovi ritrovamenti e acquisizioni. Vi furono riunite e conservate lapidi, elementi scultorei e iscrizioni antiche e moderne provenienti da Trieste, Aquileia e dal territorio circostante.
Con l’istituzione ufficiale del Museo di Antichità nel 1873, fu effettuato un primo lavoro di sistemazione di tutto il materiale e fu costruito il tempietto che si trova nel ripiano più basso. Un secondo intervento si ebbe nel 1900 e il più recente ad un secolo di distanza.
Dal 2000, i ripiani e le arcate nel muro esterno ospitano reperti solo di epoca romana che provengono da Aquileia e dall’Istria, in quanto quasi tutti quelli dalla città di Trieste sono dal 2000 custoditi nel Bastione Lalio del Castello di San Giusto (nel Lapidario Tergestino). Nel tempietto, accanto al cenotafio di Winckelmann, qui spostato nel 1934, è esposta una selezione di preziose sculture greche appartenute alla antica collezione degli Arcadi Sonziaci.
La visita si divide in quattro parti, suddivise cormaticamente in materiali di provenienza aquileiese, materiali di provenienza tergestina, tra cui il Propileo (i cui resti sono visibili sotto la piazza della Cattedrale di San Giusto) a cui si accede da un cunicolo nel primo ripiano dell’Orto Lapidario, materiali di provenienza istriana ed infine Statuaria della collezione degli Arcadi Sonziaci, compreso il cenotafio di J.J. Winckelmann.