Ritrovato il leggendario “tesoro di Erpelle”: migliaia di monete medievali dimenticate per un secolo

Sarà presentato a Trieste venerdi 22 marzo 2024 il nuovo libro di Giulio Carraro “Dobrila Tat. Il tesoro di Erpelle 1921”, pubblicato da EUT, dedicato al Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”.

Il tardo medioevo fu un’epoca di intensa tesaurizzazione monetaria, quale naturale reazione della popolazione alle circostanze sociali, politiche ed economiche. Composto da oltre cinquemila monete d’oro e argento, il tesoro di Erpelle rappresenta uno dei principali esempi di questo fenomeno. Rinvenuto nel 1921 e “dimenticato” nuovamente subito dopo la sua scoperta, questo ripostiglio è rimasto inedito per un secolo, rischiando l’oblio. L’eterogeneità delle valute presenti nel tesoro offre uno spaccato della vitalità economica e monetaria nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo, fornendo un prezioso supporto allo studio delle relazioni mercantili e degli scambi commerciali attraverso l’area alpina e quella balcanica. Le caratteristiche del tesoro permettono inoltre un approfondimento degli studi sul fenomeno del banditismo medievale, spesso stimolato non solo dalla cupidigia, ma anche dall’istinto di sopravvivenza.

Questi temi sono stati oggetto di ricerca da parte dell’autore Giulio Carraro, che è assegnista di ricerca in Numismatica e Storia monetaria presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e Visiting Scholar dell’Inventar der Fundmünzen der Schweiz di Berna.

La presentazione del volume avrà luogo presso la sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich (via Rossini 4), alle ore 17.00 e interverranno Marzia Vidulli Torlo, conservatrice del Museo “J.J. Winckelmann” di Trieste e Bruno Callegher, docente di numismatica e storia monetaria dell’Ateneo triestino.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Download al seguente link: https://www.openstarts.units.it/handle/10077/35761

Immagine:

Le monete del tesoro di Erpelle nella scatola da sigari ritrovata al Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” di Trieste.

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