Primavera Egittologica Tergestina 2018

Dal 29 aprile nuova serie di incontri per quattro domeniche

Il Civico Museo di Storia ed Arte – Orto Lapidario torna a proporre una serie di conferenze, questa volta tutte riguardanti l’antico Egitto. La “Primavera Egittologica Tergestina 2018” prevede quattro incontri che si svolgeranno presso la Sala Conferenze del Museo la domenica mattina alle ore 11, con ingresso libero da piazza della Cattedrale 1.

Questa serie di conferenze nasce dalla volontà di fornire agli affezionati visitatori degli approfondimenti mirati sulla civiltà egizia, in virtù anche della presenza in Museo di una Collezione Egizia ricca di oltre mille reperti, tra cui mummie umane e animali, sarcofagi in pietra e legno, oltre a papiri, statuine, scarabei e amuleti, ora visitabile a ingresso gratuito.

Per questa prima edizione della Primavera Egittologica Tergestina sono stati scelti sia temi di grande richiamo, come la presunta maledizione legata alla tomba di Tutankhamon di cui parlerà Andrea Vitussi, sia argomenti meno “battuti” ma comunque di grande interesse, come le abitudini alimentari e la musica, aspetti che permettono quasi di far rivivere la popolazione della valle del Nilo sui quali ci intratterranno Chiara Zanforlini e Susanna Moser. In chiusura, Marina Celegon ci guiderà in un affascinante viaggio nel sito archeologico di Giza, alla scoperta di tutto ciò che solitamente rimane all’ombra delle piramidi e della Sfinge.

Tutti i conferenzieri, soprattutto grazie alla grande passione per l’antico Egitto che li accomuna, hanno ormai alle spalle un’esperienza pluriennale nella divulgazione scientifica riguardante questa civiltà presso la Società Friulana di Archeologia (di cui sono membri) e non solo. Quest’anno il Civico Museo di Storia ed Arte ha deciso di ospitarli a Trieste per offrire le loro conferenze ad un pubblico il più vasto possibile, grazie anche al supporto della Società Friulana di Archeologia – Sezione Giuliana.
Questo il programma:


DOMENICA 29 APRILE, ORE 11
Andrea Vitussi (Società Friulana di Archeologia)

L’ultima protezione del principe Tutankhamon: le radici oscure della “maledizione”

Esistono tantissimi libri, documentari, articoli, film che narrano del giovane Tutankhamon e delle vicende che sono correlate alla scoperta della sua tomba. I giornalisti, all’epoca della scoperta, hanno speso fiumi di inchiostro per parlare della famosa “maledizione mortale” che ha colpito gli scopritori. Le ipotesi più strane e terribili sono state proposte, fino ai nostri giorni, per spiegarla. Eppure non tutto è stato ancora detto, esistono ancora dettagli inediti della tomba KV62 che possono aiutare a gettare luce sulle origini della inquietante “maledizione”, ormai legata indissolubilmente alla “Vita dopo la morte” che si è guadagnata il giovane principe.


DOMENICA 6 MAGGIO, ORE 11
Susanna Moser (Civico Museo di Storia ed Arte – Trieste)

La musica nell’antico Egitto

La civiltà dell’antico Egitto offre una situazione privilegiata agli studiosi di antichità: la ricchezza della documentazione disponibile consente di studiare nel dettaglio quasi ogni campo dell’attività umana. Non fa eccezione la musica, riguardo la quale la terra dei faraoni offre non solo immagini raffiguranti musicisti, permettendo di ricostruire quali strumenti venivano suonati e come, ma anche strumenti veri e propri, conservatisi attraverso i millenni, e i testi di brani che venivano eseguiti con accompagnamento musicale. Tutto ciò contribuisce a ricostruire un’immagine degli Egizi più vicina a noi di quanto normalmente si creda.


DOMENICA 13 MAGGIO, ORE 11
Chiara Zanforlini (Museo Egizio – Torino)

Archeologia e dieta: dalle fonti ai resti umani.

Uno studio dal Predinastico all’Epoca Tarda (3900-332 a.C.)

La conoscenza dell’alimentazione nell’antico Egitto è da un lato resa facile dal clima, che ha conservato numerosi cibi, così come l’imbalsamazione ha permesso di analizzare anche i tessuti molli e non solo le ossa e i denti; disponiamo poi anche di numerose fonti iconografiche e letterarie. I numerosi resti umani, scheletrici o mummificati (artificialmente o naturalmente), analizzati grazie a varie tecnologie (raggi X, TAC, spettrometria LIBS, analisi isotopica), ci permettono di conoscere meglio la dieta delle varie classi sociali dell’antico Egitto.


DOMENICA 27 MAGGIO, ORE 11
Marina Celegon (Società Friulana di Archeologia)

Giza: uno scavo diviso e con-diviso

La piana di Giza è nota a tutti per la Sfinge e le tre grandi piramidi il cui profilo costituisce l’immagine sicuramente più nota dell’antico Egitto. Meno conosciute sono invece le innumerevoli realtà archeologiche emerse sull’altopiano grazie al secolare lavoro degli archeologi egiziani e stranieri. Questi, fianco a fianco, hanno scavato e continuano a scavare nelle sabbie dalle quali all’epoca della spedizione napoleonica emergevano solo le piramidi e la testa della Sfinge.
In secoli di scavi le scoperte non sono mai cessate e, fino a quando la legislazione egiziana non lo ha proibito, hanno consentito di arricchire le collezioni museali e private di Europa ed America.


Le conferenze si terranno presso il Civico Museo di Storia ed Arte – Orto Lapidario – Piazza della Cattedrale 1, Trieste
INFO: tel. 040-310500, mail: cmsa@comune.trieste.it
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento dei posti disponibili

Le Collezioni

L’Orto Lapidario

Giardino del Capitano

Lapidario Tergestino

Histri in Istria

Condividi