Este, Museo Nazionale Atestino
28 settembre 2019 – 2 febbraio 2020;
proroga fino al 29 marzo 2020
La mostra ha l’intento di raccontare la storia di veleni e medicamenti dall’antichità ad oggi, attraverso cinque sezioni: si parte dalle testimonianze archeologiche, all’analisi delle fonti storiche e delle testimonianze iconografiche lungo i secoli e nelle varie arti fino alla moderna ricerca medica. Punto di partenza è la coscienza, rintracciabile già sin dal Paleolitico, di un mondo vegetale ed animale che fornisce sostanze utili alla sopravvivenza: sono le prime sperimentazioni mediche, che passano attraverso la conoscenza di ciò che fa male e di ciò che fa bene. Dobbiamo a Paracelso, padre della moderna Tossicologia, l’individuazione di quel limite, tra veleno e farmaco, ovvero il dosaggio, che trasforma il primo nel secondo e viceversa.
I materiali della mostra provengono dai musei del Polo del veneto, dalle biblioteche regionali e, unica eccezione, da Trieste.
Il Museo ha concesso in prestito 3 reperti: due brocchette cipriote legate al commercio dell’oppio, del 1500-1050 a.C. e una placchetta romana in ambra di realizzazione aquileiese, raffigurante Hypnos, il sonno con la capsula di papavero.