Nuove puntate di Telequattro dedicate al Museo d’Antichità

Due nuove puntate sono andate in onda venerdì 27 maggio e 3 giugno, presentando il percorso nella preistoria e protostoria del territorio i cui materiali di scavo sono esposti nelle sale al primo piano del museo.

La preistoria o età della pietra nel Carso triestino è stata scoperta nelle grandi caverne che offrivano un prezioso rifugio ai primi frequentatori del paleolitico, armati con strumenti in selce scheggiata, in osso e corno; e furono solo dal neolitico produttori di vasellame in ceramica: sono la Grotta Pocala di Aurisina, l’Azzurra di Sammatorza, delle Gallerie in Val Rosandra e del Mitreo a Duino. Segue un omaggio al principale archeologo autore di queste scoperte, il triestino Carlo Marchesetti che fu direttore per oltre 40 anni del museo di storia Naturale a cavallo tra Otto e Novecento.

La prima puntata termina illustrando la Grotta delle Mosche di San Canziano del Timavo, una voragine verticale nella quale tra XIII e VII secolo a.C. un rito probabilmente offerto alle divinità della terra o dell’aldilà fece gettare centinaia di oggetti in bronzo che sono stati ritrovati nel cono detritico formatosi sul fondo a 50 metri sotto l’imboccatura della grotta.

La seconda puntata percorre le sale in attesa di riallestimento, ma che presentano ancora nelle vecchie vetrine i materiali della protostoria o età dei metalli (bronzo e ferro) fino all’arrivo dei romani: la saletta dei castellieri, quelle dedicate al sito di San Canziano del Timavo, di Santa Lucia di Tolmino e Caporetto, per concludersi con i reperti delle necropoli di San Servolo; tutti siti oggi in Slovenia, ma che al momento degli scavi facevano parte del territorio di Trieste e dell’Isontino.

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