Il museo si racconta: seconda serata

Martedì 13 agosto dalle 20.30 alle 23, ingresso libero dalle 20

Giardino del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”,
piazza della Cattedrale 1 e via San Giusto 4
(ingresso disabili) Trieste

Statuetta in legno di Upuaut, destinata a “fare la guardia” a un sarcofago (collezione egizia del Museo d’Antichità di Trieste)
Statuetta in legno di Upuaut, destinata a “fare la guardia” a un sarcofago (collezione egizia del Museo d’Antichità di Trieste)

La manifestazione Archeologia di Sera, iniziata con successo martedì 6 agosto, continua con la seconda serata, martedì 13 agosto 2024, riprendendo il racconto della storia del Museo d’Antichità (che per un centinaio d’anni portò il nome di Civico Museo di Storia ed Arte), questa volta concentrandosi sulla più apprezzata delle sue collezioni: quella dell’antico Egitto.

Negli anni in cui nasceva l’Orto Lapidario, a Trieste già “circolavano” svariate antichità egizie, quasi tutte di proprietà privata. Nella storia egittologica di Trieste non mancano personaggi illustri (e anche un po’ stravaganti): Giuseppe (o Joseph) Passalacqua, triestino che compì scoperte in Egitto e che divenne il primo direttore del Museo Egizio di Berlino e il barone Anton von Laurin, noto principalmente per aver trasportato nel cimitero di Vipacco due sarcofagi egizi in granito vecchi di 4500 anni, per farne la sepoltura di famiglia. Persino Ferdinando Massimiliano d’Asburgo non resistette al fascino della terra delle piramidi.

A metà XIX secolo, però, esisteva anche un’istituzione pubblica triestina, il Museo Zoologico “Ferdinando Massimiliano” (l’antico nome del Museo di Storia Naturale), che possedeva due mummie egizie con le “variopinte loro casse”. Tuttavia, con l’inaugurazione del Museo collegato all’Orto Lapidario, queste vi furono trasferite e divennero il polo d’attrazione per molti altri reperti egizi, il cui arrivo in Museo seguiremo passo dopo passo, fino alle acquisizioni più recenti, per spiegare l’unicità della collezione triestina.

Seguirà, riprendendo dalla “B”, il programma confezionato per l’occasione dal Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum dedicato a “Serietà & Varietà dalla A alla… D! Tesori & Curiosità Musicali tra le Canzoni Popolari Triestine del Museo Carlo Schmidl”. Un’occasione per immergersi nella spensierata Trieste musicale della fine Ottocento, primi del Novecento, in un repertorio allegro che parla di sentimenti genuini ed è specchio dell’arrivo in città dell’automobile, dell’elettricità, dell’irrompere dell’età moderna. Dopo il tango introduttivo composto per l’occasione dalla compositrice Giulia D’Andrea (Egitto night all’ombra delle piramidi), verrà eseguita una carrellata di titoli che, questa volta, cominciano con la “B come Bel tenor …!”. Nel corso della serata sarà eseguita la prima di “I trionfi” di Nicola Samale.

Protagonisti saranno il caratterista e cantante Paolo Venier e la giovane performer Francesca Marsi, affiancati dal Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum: Corrado Gulin al pianoforte, Marco Favento, violino, e Massimo Favento con il violoncello.

Programma

Martedi, 13 agosto 2024

  • 20.30 “Sulle rotte dell’Egitto mania”, a cura di Susanna Moser.
  • 21.30 “B come Bel tenor… Bronza coverta!”
    Canzoni & Intermezzi strumentali dalle Collezioni Schmidl 2

 

Info: 040310500
museowinckelmann@comune.trieste.it

Particolare della scena con la pesatura del cuore dipinta sul sarcofago del sacerdote Pa-di-Amon collezione egizia del Museo d’Antichità di Trieste)
Particolare della scena con la pesatura del cuore dipinta sul sarcofago del sacerdote Pa-di-Amon collezione egizia del Museo d’Antichità di Trieste)

Le Collezioni

L’Orto Lapidario

Giardino del Capitano

Lapidario Tergestino

Histri in Istria

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