Nella seconda sala trovano spazio due vetrine e una bacheca che ospitano il corredo della tomba scoperta dagli scavi del 1981 sotto il tempio B di epoca romana, al centro dell’abitato di Nesazio. La tomba aveva un ricco corredo inquadrabile nel V secolo a.C. e per la datazione avanzata e la posizione viene detta “tomba degli avi di Epulo”.
La presenza nel corredo di ricco vasellame di importazione dalla Puglia e dall’Etruria, ma anche dall’Italia nord orientale, evidenzia l’adozione da parte degli Istri della moda del simposio e quindi delle sue stoviglie di lusso in ceramica e bronzo.
In posizione dominante sono, con in n. 1: la kylix, o larga coppa per bere a vernice nera di produzione greca; la brocca a figure rosse con scena figurata; insieme allo skyphos (bicchiere conico) di produzione sud italica decorato con motivo ondulato ed edera stilizzata.
Dalla Puglia, con il n. 6, un set di brocche daunie dipinte a fasce orizzontali e motivi ondulati policromi.
Di gusto etruschizzante, con il n. 4, una brocca buccheroide (oinochoe) con canaletto a becco e alta ansa, fine VI-inizi V secolo. Mentre dall’area veneta provengono, con in n. 3, il recipiente a forma di situla di color rosso con tre fasce orizzontali marroni e il calice su piede a campana decorato a scanalature poco profonde.
In questa vetrina si possono vedere ancora, con il n. 5, molti frammenti di bronzo di più elmi detti Negova, del tipo sloveno e alpino-Sanzeno, che appaiono nella seconda metà del V secolo, si diffondono nel IV e perdurano fino al I secolo a.C.
Infine in alto, con il n. 2, frammenti di larga cintura di bronzo decorata a incisione con schiere di animali.
Nella Vetrina L sono esposte ancora ceramiche da banchetto: con il n. 1, brocche, stamnos e bicchiere di tipo Alto Adriatico decorati a motivi dipinti geometrici e vegetali: da notare la brocca con testa muliebre di profilo.
Sotto, con il n. 2, un’anfora di tipo Alto Adriatico e una brocca daunia dipinta.
In bronzo, con il n. 6, è esposta la bella situla decorata a figure con due fregi e raffigurazione di stambecco volto a sinistra. Poi, con il n. 4, un attacco d’ansa di vaso raffigurante un uomo barbuto; e, con il n. 5, altri attacchi con maschere antropomorfe stilizzate e con estensione a forma di testa leonina.
Si osservino, infine, con il n. 3, alcuni astragali e falangi di animali usati nei giochi di società.
Separati dal resto del corredo della tomba scoperta nel 1981, sistemati ricomposti nella vetrina M sono i molti frammenti superstiti di una situla di bronzo figurata con scena di battaglia navale presso la costa. Si tratta dell’unico esemplare conosciuto di situla con questo soggetto che rievoca la passione degli Istri per il mare e, come testimonia lo scrittore romano Tito Livio, la loro propensione per la pirateria.
La mostra propone infine una ricostruzione tattile di una tomba, di alcuni vasi e oggetti in bronzo; accanto a copie di strumenti musicali.
Un’ultima bacheca mostra il modellino di una barca in legno rinvenuta nelle acque di Zambrattia, presso Umago, che ha le tavole assemblate con legature vegetali, poi protette da uno strato di pece resinosa (XII-XI secolo a.C.).