Histri in Istria: un progetto per far conoscere il popolo degli Istri

Prosegue il dialogo virtuoso tra le contermini Regione Istriana e il Friuli-Venezia Giulia su iniziativa della Comunità Croata di Trieste / Hrvatska Zajednica u Trstu e in sinergia con il Comune di Trieste. Per la prima volta in Italia, saranno esposti al Museo di Antichità “J.J. Winckelmann” di Trieste oltre 200 reperti archeologici per la mostra “Histri in Istria”, curata da Martina Blečić Kavur, dell’Università del Litorale Koper/Capodistria”.

Incentrata su storia, usi e costumi degli Istri, è un viaggio alla riscoperta del popolo che ha dato il nome alla penisola Istriana e che ne ha abitato le terre fino alla caduta del centro fortificato di Nesazio nel 177 a.C.
Realizzata dalla Comunità Croata di Trieste insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste, la mostra “Histri in Istria” si inaugura alla presenza del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza insieme all’Assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, del Sindaco di Pola, Filip Zoričić, di Damir Murkovic, presidente della Comunità Croata di Trieste, Darko Komšo, direttore del Museo Archeologico dell’Istria, di Stefano Bianchi, Responsabile dei Musei Storici e Artistici del Comune di Trieste e di Marzia Vidulli Torlo, Conservatore del Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”, giovedì 14 dicembre 2023 (alle ore 17.30), nelle sale del Museo “J.J. Winckelmann” (piazza della Cattedrale 1) e sarà aperta al pubblico dal 15 dicembre al 1 aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00).

“Prosegue il dialogo virtuoso tra le contermini regione istriana e il Friuli Venezia Giulia su iniziativa della Comunità Croata di Trieste e in sinergia con il Comune di Trieste” – afferma l’Assessore alle politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi. “Un percorso favorito dalla Comunità Croata di Trieste e condiviso con importanti realtà museali della Croazia” – conclude Rossi – “a garanzia della qualità dei progetti culturali transfrontalieri che l’Amministrazione comunale di Trieste coorganizza con entusiasmo e attenzione”.

“Attraverso la realizzazione di questo progetto” – afferma Damir Murkovic, presidente della Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu – “abbiamo voluto fornire un importante contributo conoscitivo e culturale a un pubblico eterogeneo: agli appassionati di preistoria e archeologia e, più in generale a tutti coloro che amano l’arte; ci rivolgiamo soprattutto ai ragazzi e agli studenti, che potranno cogliere in questi reperti elementi di riflessione per la loro crescita culturale e umana. Si tratta del secondo dei tre eventi espositivi che la Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu sta realizzando in coorganizzazione con il Comune di Trieste e, in quest’occasione, con il Museo Archeologico dell’Istria (AMI) di Pola/Arheološki Muzej Istre u Puli, con il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia. La prima mostra – ricorda Murkovic – allestita da novembre 2018 a febbraio 2019, era dedicata al popolo degli Iapodes o Giapidi – “Iapodes. Il misterioso popolo degli altipiani dell’Europa centrale” – e ha fatto registrare oltre 8000 visitatori. L’appuntamento conclusivo sarà quello con i Liburni, ai quali verrà dedicata una mostra prevista nel 2024/2025”.

“Desidero dedicare questa mostra alla nostra ex-curatrice Kristina Mihovilić” – sottolinea Darko Komšo, direttore del Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli – “che l’anno scorso ci ha lasciato. L’idea di organizzare una grande mostra sugli Istri è stata sua e l’abbiamo realizzata nel 2013 a Pola e successivamente a Medolino. Oggi la inauguriamo a Trieste, prima città al di fuori della Croazia a ospitare una mostra sulla civiltà degli Istri. Gli Istri hanno segnato la storia dell’Adriatico settentrionale nell’età del ferro, non solo dell’Istria ma di un territorio molto più vasto, che comprendeva luoghi dell’attuale Friuli-Venezia Giulia”.

“La cultura dell’età del ferro degli Istri” – illustra la curatrice della mostra, Martina Blečić Kavur – si può correttamente definire come una civiltà. Si tratta di un popolo che ha ottenuto il suo giusto posto sulla scena storica, ma anche di un popolo che ha avuto un ruolo importante nelle correnti culturali non solo del nord Adriatico e del suo entroterra, ma anche di tutto il bacino adriatico. Il loro patrimonio archeologico è davvero impressionante, ricco e splendido. Attesta sia lo status della popolazione stessa, sia i contatti culturali con i popoli del mondo antico, specialmente con gli Italici e i Greci. L’abbondanza di oggetti di cultura materiale ci introdurranno nel magico mondo degli Histri in Istria. La mostra comprende dunque ciò che al momento sappiamo degli Istri, della loro cultura del vivere, resa attraverso i riti e le regole di sepoltura, e rispecchiata specularmente da oggetti rappresentativi della loro ricca cultura materiale.”
“Il Museo d’Antichità J.J. Winckelmann ospita con grande piacere la mostra sugli Istri” – afferma Marzia Vidulli Torlo, Conservatore del Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” – “seconda tappa della trilogia dedicata ai popoli protostorici della Croazia, dopo quella sugli Iapodes proveniente dal Museo di Zagabria. In questa occasione i materiali della mostra arricchiscono il museo appartenendo alla stessa koinè culturale e si inseriscono, non solo fisicamente, tra le sale trovando corrispondenza in quelli del percorso espositivo, riflettendo forme e decorazioni. Infatti, per ragioni storiche, le prime ricerche e i primi scavi in Istria sono stati condotti dai curatori e direttori dei musei triestini, fin dal 1904 quando, in località Pizzughi/Picugi, Carlo Marchesetti indagò le necropoli di tre castellieri posti in vista del mare presso Parenzo/Poreč e questi reperti sono esposti permanentemente in una sala del primo piano”.

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