I mostri mitologici greci e romani sono esseri dalla natura ibrida, in cui prendeva forma la mostruosa violazione delle leggi di natura secondo le quali le varie categorie del mondo umano e animale devono rimanere rigorosamente distinte.
Nelle sue collezioni il Museo espone, di vetrina in vetrina, vasi e gemme che raffigurano i favolosi mostri della mitologia classica, le cui storie affascinanti incantano ancora oggi.
A partire dalla Medusa che aveva il potere di impietrire con il solo sguardo e veniva messa a protezione degli edifici contro le forze del male; a suo figlio Pegaso, il cavallo alato, ai centauri e ai grifi i cui corpi assommano parti umane a quelle di animali: tutti hanno una genealogia e un ruolo ben definito nell’immaginario mitologico.
La fantastica Sirena, che conosciamo a coda di pesce, ma che originariamente aveva corpo di uccello e incantava i marinai portandoli alla morte, come narra Omero nell’Odissea nell’episodio di Ulisse e le Sirene, nel quale l’eroe si fece legare all’albero della nave per ascoltarne il canto.
E ancora la Sfinge con il suo enigma e la mostruosa Idra di Lerna contro la quale lottò Ercole nella seconda delle sue dodici fatiche.