Attività nel 2018 della collezione egizia del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”
Nel 2018, la ricca collezione egizia del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” è stata al centro di molteplici progetti di mostre e restauri.
A partire dal dicembre 2017, a Jesolo per nove mesi e 125.000 visitatori (tra cui centinaia di classi delle scuole del Veneto e turisti della stagione estiva) si è svolta la mostra “Egitto. Dei, faraoni e uomini”. Un’esposizione a carattere didattico-divulgativo, che accostava a ricostruzioni una serie di reperti originali provenienti, oltre che da Trieste, come indicava anche la scritta sulla facciata dell’edificio, dal Museo del Cairo, dal Museo Barracco di Roma, dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, dal Civico Museo Archeologico di Asti e dal Museo del Papiro di Siracusa. Da Trieste sono stati ben 28 i reperti concessi in prestito.
Contemporaneamente, l’eminente egittologo, prof. Alessandro Roccati, curatore anche della mostra di Jesolo, insieme al prof. Emanuele Ciampini (Università di Venezia), hanno portato a termine l’ambizioso progetto di un’esposizione in Cina, organizzata da Sigillum s.r.l. di Treviso, segreteria organizzativa di Arcadia Arte s.r.l. di Padova, da presentare in successione in tre sedi museali dal titolo “Antico Egitto in Cina”. Ora la mostra è esposta all’Hubei Museum di Wuhan, 28 settembre – 5 gennaio 2019; per passere poi allo Zhejiang Museum, 21 gennaio – 5 maggio 2019 e al Tianjin Museum, 18 maggio – 18 agosto 2019.
I reperti triestini sono stati otto, ma tra essi un intero sarcofago che per essere pronto per il lungo viaggio, è stato restaurato dalla Nicola restauri di Torino, a spese degli organizzatori della mostra. Al rientro dalla tourneé cinese, quest’estate, lo rivedremo ripulito e consolidato nelle nostre sale.
Visto che non c’è due senza tre: ecco un altro intervento di restauro al secondo (dei tre) sarcofagi in legno della nostra collezione. Il sarcofago appartenuto al sacerdote Pa-di-amon, vissuto a Tebe durante la XXI dinastia (1070-945 a.C.).
La società Fondaco srl comunicare con l’arte – società di comunicazione che si propone di valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale ricercando investitori disposti a finanziare operazioni di restauro con sede a Venezia – ha inserito il Museo triestino nel programma di sponsorizzazioni tecniche di restauro, intitolato “Opera Tua”, iniziativa sostenuta in qualità di “sponsor” dalla società Coop Alleanza 3.0. Le opere sono state scelte con procedura di votazione sul web, su scala nazionale, in sette regioni tra le quali il Friuli Venezia Giulia.
Per la nostra regione, il sarcofago di Pa-di-amon è risultato vincitore.
Avviato il complesso iter burocratico, ora il sarcofago è in restauro presso il laboratorio piemontese della Nicola restauri, ditta riconosciuta e il cui progetto di restauro è stato approvato dalla locale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del FVG.
Grazie a quest’ultimo progetto tra tre mesi, in tempo per il periodo di maggior affluenza delle scuole che affollano la didattica museale, riavremo perfettamente pulito e consolidato il sarcofago la cui vetrina si trova al centro della grande sala egizia. Il sarcofago riospiterà la mummia (rimasta a Trieste) della giovane signora che pur non essendo quella dell’antico proprietario (il sacerdote Pa-di-amon) vi è custodita fin dal tempo del suo arrivo a Trieste: dapprima al Museo Zoologico “Ferdinando Massimiliano” (l’odierno Museo Civico di Storia Naturale) che lo ebbe in dono dai triestini Francesco Mell e Ermenegildo Mazzoli nel 1873; ceduto il 31 ottobre 1874 al neo istituito Museo d’Antichità.
In conclusione, un anno veramente intenso che ancora una volta, dopo i riallestimenti, le analisi Tac delle mummie e la realizzazione del catalogo scientifico completo, ci permette di affermare:
Egitto, che passione!