Quinta serata: I progetti sulle grotte archeologiche

Martedì 1 settembre incontro collegato ad Archeologia di Sera 2020
a iniziare dalle ore 20.30 al Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann”
Ingresso libero, da piazza della Cattedrale 1, ingresso disabili via San Giusto 4 (suonare) fino ad esaurimento dei posti disponibili (massimo 99) come da disposizioni di prevenzione anti Covid

Martedì 1 settembre
“Speleologia e archeologia in rete. La banca dati delle grotte del Friuli Venezia Giulia, dalla preistoria a oggi”
Intervento nell’ambito di Science in the City Festival, a cura dei partner del progetto regionale.

A conclusione delle serate di agosto, che hanno goduto di un grande successo e di una massima affluenza, la serata di martedì 1 settembre sarà dedicata ai progetti sulle grotte archeologiche finanziati dalla nostra Regione.


Il primo progetto deriva da CRIGA – Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche nato in ambito scientifico, inizialmente archeologico preistorico, poi interdisciplinare, geo-archeologico. Come ricorda la professoressa Manuela Montagnari, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Trieste, coordinatrice dei progetti: “molti anni fa, studiando il periodo Eneolitico (4-3 millennio a.C. circa) mi resi conto che in molte delle moltissime cavità del Carso triestino erano state condotte indagini di varia natura – da speleologi, archeologi professionisti e non – almeno dalla fine dell’Ottocento, e che molti dei materiali trovati erano rimasti inediti. Pertanto appariva necessario ricostruire la storia delle indagini e contestualmente studiare i materiali. Ma il risultato degli studi tradizionali, tipologico-comparativi, benché porti un aumento notevole di conoscenze, tuttavia appare insufficiente se obiettivo ultimo è quello di cercare di capire le motivazioni della frequentazione in antico. Era quindi necessario indagare le caratteristiche geo-ambientali del Carso in generale e delle singole grotte in particolare, da un lato, e applicare tecniche analitiche (micro-morfologia dei suoli, geo-chimica, fisica ecc.) sui depositi e sui materiali. Quindi organizzare tutto il materiale raccolto in un archivio informatizzato, che prenderà il nome di CRIGA, riservato inizialmente alle grotte del Carso triestino”.
Il secondo intervento sarà dedicato dai docenti di geologia dell’Università di Trieste, Franco Cucchi e Luca Zini, alla presentazione delle diverse tipologie di grotte in una sintesi dei dati geo-ambientali.
Per le schede è stata necessaria la ricostruzione delle indagini dei diversi interventi succedutisi nelle singole grotte: imprescindibile lo spoglio della bibliografia e la ricerca d’archivio, e in particolare quello dell’Alpina delle Giulie.

Nell’evoluzione del progetto al fine di dare stabilità e continuità al lavoro è stato avviato un accordo con il Servizio Geologico della Regione per inserire i dati del CRIGA in quello del Catasto Speleologico Regionale. Inoltre sono stati previsti 2 nuovi importanti sviluppi: l’approfondimento dei dati relativi alla frequentazione animale delle grotte (paleontologia) e l’ampliamento della banca dati al Friuli.
Il primo punto verrà illustrato da Debora Arbulla, conservatore del Museo di Storia Naturale di Trieste, e da Giuseppe Muscio del Museo Friulano di Storia Naturale. Mentre il secondo, a cura di Paola Visentini e Giuseppe Muscio, proporrà la sintesi dei dati geo-ambientali delle Valli del Natisone, la storia delle ricerche speleologiche e paletnologiche, con i principali scavi.
Stefano Furlani, docente di Geografia fisica e geomorfologia, coordinatore del Centro Interdipartimentale per la Scienza e la Tecnologia applicate ai beni culturali – SCICC, dell’Università di Trieste, ricorda come il progetto così costruito coniuga aspetti scientifici, di tutela e valorizzazione, e rientra quindi nello spirito del SCICC. Ma il progetto ha anche altre potenzialità in termini di didattica, divulgazione, turismo che possono/devono coinvolgere i musei. Da questa consapevolezza condivisa è nata anche l’idea di partecipare al bando della Regione Area Cultura.
A seguire Marzia Vidulli, conservatore del Museo d’Antichità Winckelmann illustrerà la stretta collaborazione tra Museo e Università per il recentissimo riallestimento della sezione Grotte del Museo d’Antichità, preceduto nel 2014 dall’allestimento del Museo Scientifico Speleologico della Grotta Gigante: due diversi percorsi nella preistoria locale.

Il materiale archeologico e archivistico raccolto durante le ricerche è confluito originariamente in un “racconto teatrale” su Marchesetti e le sue indagini; in seguito trasposto in versione digitale tanto in italiano che in inglese; ora se ne prevede una nuova versione teatrale e la creazione di una serie di video.
I colleghi dei musei di Udine mostreranno in anteprima i video realizzati ai Musei di Udine, dove è già in corso di realizzazione una mostra sul periodo Eneolitico, che rientra nel Progetto ma costituisce anche una tappa successiva di un percorso legato a ESOF.

Manuela Montagnari conclude: “Citando l’ Eneolitico – da cui hanno avuto origine CRIGA e ESOF – chiudiamo il cerchio di questa serata del 1 settembre, un evento di Science in the City”.

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