Mostra fotografica
16 dicembre 2021 – 16 gennaio 2022
Da martedì a domenica dalle 10 alle 17
Ingresso libero con Green Pass
Sarà visitabile da giovedì 16 dicembre a domenica 16 gennaio 2022 al Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” la mostra fotografica «Un secolo di ricerche archeologiche a Fiume».
Prodotta dalla Facoltà di Lettere dell’Università di Fiume, con il sostegno del Comune di Fiume, del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume e della Sopraintendenza dei beni culturali di Fiume, la mostra è curata da Marina Vicelja-Matijašić. Palma Karković Takalić e Petra Predoević Zadković e presenta un secolo di scavi archeologici condotti a Fiume.
L’allestimento a Trieste è reso possibile grazie al sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Trieste, che funge in questa circostanza da anello di collegamento tra Trieste e Fiume, al fine di rinsaldare il dialogo tra le istituzioni scientifiche e accademiche delle due città, anche tramite l’organizzazione, in occasione dell’inaugurazione della mostra (ingresso su invito), di una tavola rotonda con i curatori, dedicata al tema del patrimonio storico-archeologico dell’alto Adriatico.
Venti pannelli – attraverso fotografie, disegni, mappe e ricostruzioni tridimensionali – narrano la storia delle ricerche archeologiche a Fiume e nel suo territorio, nelle sue fasi più significative, offrendo un profilo del ricco patrimonio archeologico scoperto tra il 1914 e il 2014.
L’interesse per le antichità di Fiume, iniziato nel XVII secolo, venne accentuato a seguito delle attività edilizie soprattutto dalla fine dell’800, quando gli scavi misero in luce i resti della città romana, la cui estensione corrisponde all’area quadrilatera della Città Vecchia.
La mostra intende diffondere quanto noto così come proporre un aggiornamento dell’archeologia della città e porre l’attenzione sulla sua tutela.
Approfondimento
Come tramandano le fonti e hanno confermato i resti archeologici, l’antica Tarsatica, l’odierna città di Rijeka/Fiume si sviluppò nel Golfo del Quarnaro, alla foce del fiume Rječina, Fiumara o Eneo (oineos flumen) nel I secolo d.C. Posta strategicamente sulla costa della Liburnia, all’incrocio delle strade provenienti da Trieste e da Aquileia, da Pola e dalla Dalmazia, Tarsatica è ricordata dallo storico romano Plinio fra gli altri oppida della Liburnia (insediamento di cittadini romani, senza amministrazione municipale). La concessione della cittadinanza romana e la qualità di municipio sono peraltro provate in ogni modo durante il regno di Adriano, quando Tarsatica venne iscritta alla tribù Sergia.
Fiorì poi soprattutto dal III secolo quando assunse il ruolo di porto di approvvigionamento del sistema difensivo a protezione dell’Italia, i Claustra Alpium Iuliarum: un sistema difensivo, noto da carte antiche e medioevali e da testimonianze archeologiche, composto da una struttura muraria discontinua dotata di fortificazioni, di torri di avvistamento e di guardia collocati sulle principali alture a difesa dei punti di comunicazione, che si estendeva da Fiume a Lubiana, e proseguiva con alcuni punti di controllo a Nauportus/Vrhnika, Lanišče, Martinj Hrib e le fortezze di Ad Pirum/Hrušica e Aidussina/Castra.
Nella città di Fiume, appartengono a questa fase (seconda metà del III d.C.) i Principia, o quartiere generale militare a pianta quadrilatera, che si imposero sull’architettura civile preesistente della basilica allineata alla piazza lastricata il cui accesso era costituito dal monumento romano più noto della città, la “Porta vecchia” o “Arco romano”. Le cosiddette “Grandi terme” sono state rinvenute invece nella parte orientale della vecchia città: hanno mostrato una fase iniziale di I secolo d.C. e un ampliamento nel III, uno sviluppo che si deve collegare alla maggiore presenza di militari in città. In seguito, nel V secolo, sui resti delle terme sorse una basilica paleocristiana.
Al IV secolo si datano le mura della città, sulle quali insisterà poi la cinta medioevale, mostrando che la città vecchia era fin dall’antichità l’area urbanizzata e lo rimase fino al Settecento.
Nell’età barbarica la città sparisce dalla storia e gli scavi ne confermano la distruzione violenta. Dalle rovine di Tarsatica nascerà prima del 1000 la città di Fiume, il cui nome appare in documenti del secolo XIII.