Lapidario Tergestino

Il cinquecentesco Bastione Lalio del Castello di San Giusto ospita dall’aprile 2001 il Lapidario Tergestino. Gli ampi spazi coperti a volta, dai caldi toni della pietra arenaria, conservano intatta la suggestiva atmosfera dell’architettura cinquecentesca, nella quale i materiali lapidei romani di pietra calcarea si inseriscono armoniosamente senza perdere la loro individualità e il loro valore didattico evocativo. I 130 pezzi – tra cui monumenti iscritti a carattere onorario o funerario, sculture a bassorilievo e a tutto tondo accanto ad alcuni frammenti architettonici e ai mosaici della villa di Barcola – pur se lontani dal loro ambiente originario ritrovano un nuovo valore storico illustrativo come imprescindibili documenti del passato della città romana, capaci di evocarne gli antichi splendori.

Questo materiale era esposto in precedenza all’aperto nel giardino dell’Orto Lapidario, dove stava subendo un progressivo degrado causato dagli agenti atmosferici e dall’inquinamento. Al fine di garantirne la conservazione e, al contempo, valorizzarne l’esposizione, è stato ricoverato al coperto negli ambienti del Castello.

Accanto ai reperti lapidei, una serie di tabelloni illustra la storia dei ritrovamenti cittadini e propone le più accreditate ipotesi di interpretazione dei dati finora conosciuti. Le didascalie riportano per ogni singolo reperto le notizie sul rinvenimento, la datazione, la trascrizione del testo con relativa traduzione accompagnata, ove necessario, da un breve commento critico.

Cosa raccontano le iscrizioni lapidarie

All’interno del Lapidario Tergestino le antiche pietre iscritte illustrano la città romana di Trieste, allora chiamata Tergeste. Si tratta di una selezione tra quelle che erano (e in parte ancora sono) esposte all’Orto Lapidario, nel Museo davanti alla Cattedrale di San Giusto.

Le iscrizioni lapidarie sono il solo tipo di fonte che ci tramanda la voce degli uomini del passato e ci offre una testimonianza diretta senza le mediazioni e trasformazioni presenti in un’opera letteraria. In particolare i testi epigrafici tramandano, accanto alla grande Storia, anche il ricordo dei modesti e comuni protagonisti della vita di tutti i giorni; rievocano vite dalle carriere di successo, così come fatti personali e affetti famigliari, quale ad esempio il dolore di un padre per la morte del figlio.

Tergeste: la storia in breve

Le origini del territorio della città di Trieste risalgono alla piena età del Ferro (VII-V secolo a.C.), quando sul Carso triestino popolazioni affini ai Veneti antichi si erano inserite con forza in un substrato di culture locali, accentuando così la caratteristica della zona, centro di esperienze culturali e commerciali a vasto raggio.

I romani arrivarono qui per combattere una serie di guerre contro gli Istri (popolazione abitante nell’omonima penisola), la cui fase finale si svolse tra il 178 e il 177 a.C. concludendosi con la totale disfatta degli Istri.

Solo un secolo dopo, intorno all’89 a.C. e probabilmente in seguito alla cosiddetta Lex Pompeia, anche Tergeste, come altri centri transpadani, ricevette lo ius Latii, una forma di cittadinanza con diritti ridotti. Qualche decennio dopo divenne colonia e i suoi abitanti cittadini romani a tutti gli effetti. La città poté così iniziare il suo sviluppo demografico ed economico, riprendendo la funzione di centro nodale di raccordo tra i traffici marittimi e le regioni danubiane, in posizione di satellite della grande città di Aquileia.

Ipotesi ricostruttiva della Tergeste romana vista dal mare
Ipotesi ricostruttiva della Tergeste romana vista dal mare

Il nome della città

Il nome Tergeste non appartiene alla lingua latina ma proietta le origini della città oltre i limiti della storia, negli ultimi secoli della protostoria, ed è il principale indizio della sua origine preromana e della sua importanza economica.

Il toponimo Tergeste, di matrice paleoveneta, è composto da terg-, ossia “mercato”, e dal suffisso -este, “città, centro abitato”, nel senso di “città-mercato”.

Le Collezioni

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Lapidario Tergestino

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