Conclusione del restauro del sarcofago egizio del civico museo d’antichità Winckelmann di Trieste finanziato da “Opera tua” Coop alleanza 3.0

Sabato 27 aprile 2019, ore 11.30
consegna al Museo d’Antichità Winckelmann a Trieste, Piazza della Cattedrale 1, Sala egizia.

Si è concluso il paziente e delicato lavoro di restauro sull’antico sarcofago egizio del Museo Winckelmann condotto dai restauratori della Ditta Nicola Restauri nel loro laboratorio di Aramengo in provincia di Asti, realizzato nell’ambito del progetto “Opera Tua” di Coop Alleanza 3.0 in collaborazione con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali.
L’evento di restituzione sarcofago restaurato è previsto sabato 27 aprile alla presenza di Giorgio Rossi, Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Laura Carlini Fanfogna, direttore del Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, Mauro Grion, presidente Area sociale vasta Friuli Venezia Giulia di Coop Alleanza 3.0, Marzia Vidulli, conservatore del Museo d’Antichità J.J.Winckelmann ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia.
Dopo che, nello scorso mese di agosto 2018, 1.073 soci della Cooperativa con il 55% dei voti hanno scelto la valorizzazione di quest’opera d’arte, i lavori di restauro sono stati realizzati con la concreta collaborazione tra la direzione del Museo, il Comune di Trieste e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Le caratteristiche del restauro in sintesi

Il restauro ha avuto caratteristiche soprattutto conservative, di pulitura e di presentazione estetica, riducendo al minimo l’impatto degli interventi ottocenteschi subiti soprattutto dal coperchio dal sarcofago. Sono state effettuate alcune indagini diagnostiche, per verificare lo stato interno del legno, e quindi dopo il consolidamento preventivo delle parti di decorazione originale, è seguita la pulitura e integrazione delle lacune minori. Queste operazioni hanno permesso il recupero cromatico con conseguente aumento della leggibilità delle decorazioni originali che erano fino ad ora appena intuibili o totalmente nascoste.

Le sei scene rituali dipinte sui lati della cassa, sono ora riconoscibili senza difficoltà, rievocando la Creazione del Mondo, L’adorazione della barca solare, della tomba e della montagna sacra, e ancora la scena del Tribunale, nella sala della Verità, in cui il defunto doveva giurare la propria innocenza che veniva valutata sulla bilancia davanti al dio Osiride. Infine ha ripreso vita anche la raffigurazione della dea dipinta all’interno della cassa, sul fondo, con il vestito ricoperto dalla reticella magica di protezione.
Il Sarcofago del sacerdote del dio Khonsu di nome Pa-Di-Amon, conservato al centro della grande sala egizia del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” (già Museo di Storia e Arte) di Trieste, è inseribile nella produzione tebana della XXI dinastia (1070-945 a.C.).

I risultati di “Opera tua” nelle due edizioni 250 mila euro e 15 capolavori restaurati

Grazie a “Opera tua”, l’iniziativa di Coop Alleanza 3.0 che unisce la valorizzazione delle specialità locali con il recupero di opere d’arte da salvare, la Cooperativa ha restaurato con 250 mila euro totali (nelle due edizioni dell’iniziativa) 15 capolavori artistici. Peculiarità del progetto sono il legame con il territorio e l’individuazione di opere espressione della cultura locali e regionali. Una gamma di capolavori che sintetizzano la multiforme produzione artistica italiana.
Al sarcofago del sacerdote del dio Khonu si aggiungono 12 capolavori locali, già recuperati e riconsegnati alla comunità: l’olio su tela “Sant’Anna con bambino” (cattedrale di Matera), l’olio su tela “I fiori di cardo” di Basilio Cascella (Palazzo Farnese di Ortona, Chieti), l’olio su tavola “Sacra famiglia con Sant’Orsola” (Pinacoteca del Museo degli Eremitani di Padova) la statua lignea “Cristo del XIII secolo” (Castello di Copertino, Lecce), l’olio su tela “Il giuramento degli anconetani” (Pinacoteca Francesco Podesti di Ancona), il “Mosaico a nido d’ape” (Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, Udine), l’olio su tela “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli” (Chiesa di San Nicola di Myra, Andria), l’olio su tavola “Ritratto di Gentiluomo” (Museo Civico Castello di Ursino, Catania) “il Codice Malatestiano” (Biblioteca Malatestiana, Cesena), la “fontana del Genio” (Piazza della Rivoluzione, Palermo). Sono in fase di restauro il monumento a Raffaello Sanzio (Urbino), la statua di Santa Lucia presso la chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve (Matera), la statua della Pietà del Battistero della Basilica di San Marco (Venezia).

Il futuro di Opera tua: la terza edizione

Il prossimo 2 maggio, con caratteristiche rinnovate, ripartirà la terza edizione del progetto con una nuova sfida fra opere d’arte concorrenti. Il Friuli Venezia Giulia sarà coinvolto ad ottobre 2019 con una sfida tutta locale: la scelta infatti ricadrà fra due dipinti, il “Ritratto della famiglia Antonio Busetto Petich” di Michelangelo Grigoletti dei Civici (SEGUE) Musei di Pordenone e il “Ritratto del generale di cavalleria barone Alessandro de Fin con i figli” di autore ignoto custodito a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia.

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