La collezione egizia triestina al Convegno internazionale dei Musei Vaticani

Il Museo in Mostra
19-22 giugno 2013
Musei Vaticani – Roma

mv.vatican.va
“Da qui all’eternità: Artisti volutamente anonimi lavoravano per accompagnare il passaggio alla vita nuova”

Il Civico Museo di Storia ed Arte con la sua collezione Egizia sarà presente al primo Convegno Internazionale sui sarcofagi egizi che si terrà il 19-22 giugno presso i Musei Vaticani a Roma. Il convegno è collegato al progetto del restauro dei sarcofagi del Terzo periodo intermedio (dal 1000 al 600 a.C.) della sezione egizia dei Vaticani in collaborazione con il Louvre e il Museo Reale d’Antichità di Leida in Olanda.
Sarà un’occasione per gli archeologi (provenienti da Europa, ex Unione Sovietica, Stati Uniti e Australia) per incontrare e confrontarsi con i restauratori per affrontare le tecnologie applicate allo studio dei materiali del restauro e della conservazione: conoscere la tecnica di costruzione e i materiali dei sarcofagi permetterà di evitare negli interventi di restauro perdite irreparabili di dati e servirà a far considerare il restauro stesso come un prezioso momento di acquisizione di importanti dettagli tecnici e non solo.

Trieste conserva tre sarcofagi lignei stucati e dipinti, databili al periodo in oggetto (Terzo periodo intermedio): uno appartenuto al sacerdote Pa-di-Ammon, un altro ad una sacerdotessa rimasta anonima e il terzo, completo del suo involucro in cartonnage, del sacerdote portatore d’incenso Pa-sen-en-Hor.
L’intervento al convegno sarà tenuto dall’egittologa, contrattista del Museo, Susanna Moser e dal restauratore Gian Luigi Nicola (responsabile della Nicola Restauri di Aramengo, Asti) con il titolo: “Condivisione delle conoscenze per il restauro dei sarcofagi: il caso del Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste” (venerdì 21 giugno): verranno illustrati i nostri sarcofagi, anche in base ai risultarti preliminari delle osservazioni compiute in museo in occasione della consegna in febbraio del restaurato scarabeo alato e presentate le nuove ipotesi sulle vernici che li ricoprono, le quali possono essere state profumate e quindi usate con una valenza rituale; quindi si passerà alle osservazioni sulla tecnica di costruzione dei cartonnage, proponendo una nuova ipotesi derivata dall’osservazione delle caratteristiche del nostro e dal confronto con quello del Civico Museo Archeologico di Como (del cui restauro si è occupata la Nicola Restauri).

Le Collezioni

L’Orto Lapidario

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Lapidario Tergestino

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